AltoVicentinOnline

Procreazione assistita, Santorso punto di riferimento e d’eccellenza. Investimento da 270mila euro

La capacità delle criobanche è stata incrementata del 50% a seguito di un significativo intervento di ristrutturazione e ampliamento dei locali, in parallelo all’acquisto di nuove apparecchiature, per un investimento complessivo di oltre 270 mila euro.
Nel primo semestre è cresciuta l’attività del servizio, grazie anche all’organico rafforzato. L’Ulss7 Pedemontana potenzia il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell’ospedale di Santorso, che è l’unica struttura pubblica di riferimento per tutta la provincia di Vicenza. Dopo averne rafforzato l’organico, composto attualmente da 4 ginecologi, 2 biologi e 3 infermieri, oggi è stata inaugurata ufficialmente la sua sede rinnovata, che negli ultimi mesi è stata sottoposta ad un significativo intervento di ampliamento. Un fiore all’occhiello della provincia di Vicenza, un punto di riferimento, un gioiellino che porta la firma di Sara Fantinato, primario di Ostetricia e Ginecologia che in questo progetto ci sta mettendo professionalità, anima e passione.
I lavori avevano una duplice finalità: da una parte garantire spazi più ampi per un servizio che ha visto crescere la propria attività e che ha prospettive di ulteriore espansione, dall’altra mettere a disposizione degli operatori spazi e percorsi più funzionali.
Rispetto al passato, la Pma di Santorso ha mantenuto la sua collocazione al II piano dell’area B2 dell’ospedale, ma ora può contare su un’area più ampia dedicata alla conservazione degli embrioni e delle cellule germinali, che ha consentito l’acquisto di nuove e più grandi criobanche, con un conseguente incremento del 50% nella capacità di conservazione. Parallelamente, sono stati rinnovati e potenziati anche gli impianti elettrici, di areazione, pressurizzazione e purificazione dell’aria, garantendo così i più avanzati standard di sicurezza igienico-sanitaria.
L’intervento strutturale è il risultato di un investimento di circa 155 mila euro, che si aggiunge a ulteriori 119 mila euro stanziati dall’Ulss 7 Pedemontana nell’ultimo anno per l’acquisto di nuove apparecchiature destinate alla Pma di Santorso. Accanto alle nuove criobanche, infatti, la struttura è in attesa della consegna anche di un nuovo micromanipolatore, lo speciale microscopio utilizzato per le procedure di fecondazione in vitro mediante ICSI: una tecnica di riproduzione assistita che permette di inseminare un ovocita mediante la micro iniezione al suo interno di un unico spermatozoo. Il Centro naturalmente era già dotato di due strumenti di questo tipo, di cui uno però non più recentissimo; ora la presenza di una seconda apparecchiatura di ultima generazione rappresenta un’importante garanzia di continuità dell’attività, in caso di guasto del primo apparecchio, e permette di aumentare la qualità delle procedure di laboratorio e i tassi di successo. Tra le nuove dotazioni acquistate vi è anche un software gestionale specifico per il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita, che consente di semplificare la gestione dei dati e delle procedure relativi alle coppie, oltre ad una maggiore sicurezza.
Parallelamente, la capacità di presa in carico è stata potenziata in termini di multidisciplinarietà grazie alla recente definizione di un protocollo di collaborazione con l’Unità Operativa Complessa di Urologia per valutazioni e consulenze relative alle problematiche di infertilità maschile.
Rispetto al passato, la Pma di Santorso ha mantenuto la sua collocazione al II piano dell’area B2 dell’ospedale, ma ora può contare su un’area più ampia dedicata alla conservazione degli embrioni e delle cellule germinali, che ha consentito l’acquisto di nuove e più grandi criobanche, con un conseguente incremento del 50% nella capacità di conservazione. Parallelamente, sono stati rinnovati e potenziati anche gli impianti elettrici, di areazione, pressurizzazione e purificazione dell’aria, garantendo così i più avanzati standard di sicurezza igienico-sanitaria.
L’intervento strutturale è il risultato di un investimento di circa 155 mila euro, che si aggiunge a ulteriori 119 mila euro stanziati dall’Ulss7 Pedemontana nell’ultimo anno per l’acquisto di nuove apparecchiature destinate alla Pma di Santorso. Accanto alle nuove criobanche, infatti, la struttura è in attesa della consegna anche di un nuovo micromanipolatore, lo speciale microscopio utilizzato per le procedure di fecondazione in vitro mediante ICSI: una tecnica di riproduzione assistita che permette di inseminare un ovocita mediante la micro iniezione al suo interno di un unico spermatozoo. Il Centro naturalmente era già dotato di due strumenti di questo tipo, di cui uno però non più recentissimo; ora la presenza di una seconda apparecchiatura di ultima generazione rappresenta un’importante garanzia di continuità dell’attività, in caso di guasto del primo apparecchio, e permette di aumentare la qualità delle procedure di laboratorio e i tassi di successo. Tra le nuove dotazioni acquistate vi è anche un software gestionale specifico per il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita, che consente di semplificare la gestione dei dati e delle procedure relativi alle coppie, oltre ad una maggiore sicurezza.
Parallelamente, la capacità di presa in carico è stata potenziata in termini di multidisciplinarietà grazie alla recente definizione di un protocollo di collaborazione con l’Unità Operativa Complessa di Urologia per valutazioni e consulenze relative alle problematiche di infertilità maschile.
Sara Fantinato ha presentato con orgoglio il suo staff alla presenza del collega Massimo Scollo e dei dirigenti Carlo Bramezza e Antonio Di Caprio. ” In un momento storico in cui si parla di denatalità e di quanto sia importante mettere al mondo figli, è importante dare possibilità a chi ha difficoltà – ha spiegato il primario – . L’infertilità è aumentata anche con l’aumento delle età delle coppie. Dall’istante in cui viene prenotata la prima visita riusciamo a ricevere la coppia e ad attivare il percorso diagnostico. Entro sei mesi può avere inizio il primo tentativo di fecondazione assistita. Con l’avanzare dell’età la percentuale di successo di procreazione si abbassa. Si punta ad evitare le gravidanze gemellari per i rischi che comportano”.
Il centro Pma di Santorso garantisce alle coppie un supporto psicologico preliminare, in corso o post trattamento, perché la medicina della riproduzione non fornisce certezza in termini di risultati, anzi espone la coppia a dolorosi insuccessi fonte di frustrazioni, nelle donne in particolare – ammette Muciaccia -. Per questo motivo risulta fondamentale la presenza di una figura professionale dedicata.