È stata una cerimonia particolarmente sentita che si è conclusa con una standing ovation. In molti hanno pianto nel vedere il sindaco Valter Orsi fare fatica a parlare, tanta era l’emozione. Ad un certo punto il primo cittadino ha dovuto abbandonare il palco tra le lacrime. Ma è rientrato subito accolto da un applauso infinito con tutti in piedi.
Teatro civico pieno per la tradizionale cerimonia degli auguri di Natale del Sindaco. Circa 400 persone hanno partecipato al consueto momento di scambio di auguri, che è stato per Orsi l’ultimo come primo cittadino in carica. Nel corso dell’incontro sono stati consegnati sette riconoscimenti a persone e associazioni che si sono distinte durante l’anno in vari ambiti e, per la prima volta, è stato consegnato il Premio Città di Schio.
«Avrei potuto, come gli scorsi anni, impostare il discorso di oggi riempiendolo di dati, elencando una serie di servizi, investimenti, dandogli a tutti gli effetti una connotazione di “relazione di fine mandato”, dove, coi numeri, si sarebbe fatto emergere il valore del lavoro svolto nei vari settori – ha detto il Sindaco -. Voglio invece utilizzare questi minuti, in questa cerimonia, per essere io a ringraziare voi tutti. Tutte le componenti singole o aggregate rappresentative di questa comunità̀. Voglio ringraziare tutta questa meravigliosa Città̀ che mi ha accolto quando mi trasferii qui, nel 1987, e che ho cominciato ad amare in tutte le sue sfaccettature, ammagliato dalla sua storia che viene raccontata in una sorta di biblioteca a cielo aperto da, edifici, monumenti e soprattutto, raccontata dalle colline che la circondano, in una simbolico abbraccio materno; immergendo il territorio in un mosaico di talenti, passioni e persone che fanno di Schio un luogo unico e vibrante».
Nel suo discorso, dunque, il Sindaco ci ha tenuto a ringraziare le varie parti che compongono la comunità scledense: «Ci tengo veramente a ringraziare tutti coloro con cui ho operato in questi anni: assessori, consiglieri comunali e gruppi esterni di supporto per quanto hanno dato. Ma in modo particolare, ringrazio le famiglie di queste persone perché hanno dovuto rinunciare al tempo che i loro cari hanno invece investito per assolvere al bene collettivo. Ringrazio le aziende locali di varia tipologia che, con il loro impegno e la loro dedizione, sono il cuore pulsante dell’economia e della vita cittadina, capaci di mettere a frutto l’innata potenzialità̀ innovative che sta nel dna di questo territorio. Ringrazio le organizzazioni no-profit, le cooperative, i gruppi culturali e tutto il il mondo del volontariato così come le reti di impresa e le associazioni che supportano i consumatori che hanno reso e continuano a rendere possibile un senso di appartenenza e solidarietà̀. E, poi, le istituzioni educative che sono cresciute e continuano a migliorarsi. Non voglio dimenticare tutti coloro che con il loro talento e la loro creatività̀ hanno donato e continuano a operare per migliorare il nostro straordinario patrimonio artistico e culturale. Desidero dedicare un momento speciale per esprimere la nostra profonda gratitudine al valoroso comparto sanitario e socio-sanitario che lavora instancabilmente per il bene della nostra comunità̀. Un ringraziamento, infine, alle forze dell’ordine e i Vigili del Fuoco: uomini e donne straordinari, che lavorano instancabilmente per garantire la nostra sicurezza e tranquillità̀, e a cui è doveroso riconoscere il coraggio e la dedizione».
L’assessore alla cultura Barbara Corzato, invece, ha consegnato l’attestato a Elisa Fasolo e Stefano Verziaggi, per aver ideato il primo Festival di letteratura per giovani lettrici e lettori dell’Alto Vicentino, con una visione capace di coinvolgere attivamente ragazzi e ragazze promuovendo così l’importanza della lettura e contribuendo a rendere Schio una “Città che legge”.
Attestato consegnato dal vicesindaco e assessore al sociale Cristina Marigo alla coop Schio Solidale, per la dedizione discreta con cui negli anni si è presa cura delle persone più fragili della nostra comunità, offrendo loro supporto e una fondamentale opportunità di inclusione attraverso l’antica arte del telaio a mano.
Aldo Munarini, assessore allo sport, ha “premiato” Masieraday per la passione con cui negli anni ha operato per trasmettere alle nuove generazioni importanti valori come quelli della legalità, dell’inclusione e della non violenza in linea con la testimonianza di vita del grande campione Livio Romare.
Non è mancato un attestato per il tavolo mobilità sostenibile Campus Schio – consegnato dall’assessore ai lavori pubblici Sergio Rossi – per l’impegno attivo e propositivo con cui promuove i temi legati alla mobilità sostenibile e alla cura dell’ambiente nel nostro territorio, attraverso proposte concrete di cambiamento a beneficio di tutta la nostra comunità e delle generazioni future.
Infine, Luciano De Zen ha ricevuto l’attestato dall’assessore all’istruzione Anna Donà per l’impegno e la passione con cui coordina le attività dell’Università Adulti Anziani, vero e proprio punto di riferimento nel territorio di unione tra cultura, studio, socialità e relazioni.
Premio Città di Schio. Per la prima volta , inoltre, è stato consegnato il Premio Città di Schio. Un riconoscimento istituito dall’amministrazione comunale per valorizzare le eccellenze locali e le pratiche virtuose di coloro che durante l’anno si sono distinti nell’ambito imprenditoriale, in quello sportivo, economico oppure culturale e sociale. L’assegnazione del premio è stata frutto di un percorso che ha visto il coinvolgimento delle associazioni del territorio e delle categorie economiche.
Per il 2023 è stato deciso di consegnare il Premio Città di Schio alla Famiglia Bulla, « esempio di “cura” nei confronti della la città e del nostro territorio. “Cura” che passa attraverso l’approccio e la visione adottati nell’ambito della propria azienda, dove l’innovazione tecnologica è imprescindibile dalla crescita umana e sociale. “Cura” che si traduce in un’attenzione nei confronti della comunità̀ e dei suoi bisogni in trasformazione. “Cura” che è vicinanza e supporto a progettualità̀ che hanno sempre come obiettivo il benessere della collettività̀. Di questa “cura”, la famiglia Bulla è stata e continua ad essere un modello di eccellenza».
Ad allietare la cerimonia, presentata da Daniele Andreose, gli allievi della Scuola Media Arnaldo Fusinato con i gruppi dei flauti e dei clarinetti. Non è mancata la danza con le esibizioni delle allieve delle scuole Domus Danza e Orizzonte Danza.