La sanità pubblica e il welfare sono temi che stanno a cuore ai veneti, e la serataorganizzata dal Pd di Piovene Rocchette ha offerto l’occasione per approfondire le sfide e le risposte alle esigenze dei cittadini. Nel salone della biblioteca di Piovene Rocchette, un pubblico attento ha partecipato all’incontro “Come stiamo? Possibili risposte ai cittadini”, con la presenza di Chiara Luisetto, consigliere regionale, e di altri esperti del settore.
Luisetto, ex sindaco di Nove e attuale presidente dell’Assemblea del Partito Democratico Veneto, ha aperto il dibattito incentrato sulla legge regionale, che ha istituito gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS). Questo nuovo strumento legislativo, che definisce un’organizzazione territoriale per la programmazione e il coordinamento dei servizi sociali, si inserisce nel contesto delle politiche sociali venete, che, secondo Luisetto, devono rispondere a bisogni sociali sempre più complessi e diffusi.
“L’introduzione della legge sugli ATS rappresenta un passo importante dopo 24 anni di attesa. Ora però, è fondamentale trasformare questo strumento in una risposta concreta e adeguata, superando l’approccio frammentato che oggi disorienta i cittadini”, ha dichiarato Luisetto, ribadendo l’importanza di un sistema di welfare che garantisca parità di accesso ai servizi e una maggiore integrazione tra le diverse prestazioni sociali e sanitarie.
Alla serata, tra i relatori, sono intervenuti Gino Ferraresso, responsabile welfare del sindacato pensionati SPI Cgil, Mauro Cattani, segretario della Lega Pensionati, e Aida Brusaporco, vicepresidente di Cittadinanza e Salute, che hanno contribuito al dibattito sottolineando l’importanza di un sistema sanitario che non lasci indietro nessuno, con particolare attenzione alle persone non autosufficienti, a quelle con disabilità e agli anziani, un segmento della popolazione in continuo aumento anche in Veneto.
La non autosufficienza
Un tema particolarmente rilevante trattato durante la serata è stato quello della non autosufficienza. Secondo i dati Istat del 2021, in Italia sono circa 3,8 milioni le persone non autosufficienti, una realtà destinata a crescere a causa dell’invecchiamento demografico. In Veneto, come in molte altre regioni, la gestione di questa realtà è una delle sfide più urgenti per il sistema sanitario e sociale. La serata ha offerto uno spazio di riflessione sulle politiche regionali per garantire il diritto alla salute e all’assistenza, con un focus particolare sulla tutela delle famiglie che si trovano a gestire situazioni di non autosufficienza.
La figura del caregiver
Un altro tema emerso è stato quello del ruolo del volontariato e dei caregiver, ossia le persone che, spesso senza supporto istituzionale, si prendono cura dei familiari con disabilità o in condizioni di fragilità. “Il volontariato è una risorsa fondamentale per il nostro sistema di welfare, ma è necessario che la politica crei le condizioni per un supporto adeguato a chi si occupa di assistenza”, ha sottolineato Aida Brusaporco.
La discussione ha anche toccato la questione degli sportelli sociali, strumenti fondamentali di assistenza che devono essere potenziati e resi sempre più accessibili ai cittadini.
L’amministratore di sostegno
L’amministrazione di sostegno, figura prevista per le persone in difficoltà, è stata un altro punto di analisi, con l’intento di garantire che le persone vulnerabili possano ricevere l’aiuto necessario senza essere vittime di un sistema burocratico troppo complesso.
La serata ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle politiche sociali e sanitarie in Veneto, con una particolare attenzione alla necessità di un welfare integrato e accessibile, capace di rispondere alle sfide demografiche e alle esigenze delle persone più fragili. Un tema, quello della salute e del benessere sociale, che continuerà ad essere al centro dell’agenda politica regionale, soprattutto in un contesto di invecchiamento della popolazione e crescente complessità delle dinamiche sociali. Temi che contraddistingono il modo di fare politica della consigliera regionale Luisetto, che con interrogazioni e interventi mirati, cerca di attirare l’attenzione delle istituzioni regionali spronandola a non lasciare indietro i fragili della nostra società. Dovere di qualunque “civiltà” , a prescindere dal credo politico, perchè occuparsi dei deboli non dovrebbe avere bandiera ideologica.
di Redazione AltovicentinOnline