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Piovene. Leggere i libri per aiutare malati e disabili. Gianluca Di Luccio promosso ‘donatore di voce’

La sua voce è oggettivamente bella e in tutto quello che fa ci mette il cuore. Sarà per questo che Gianluca Di Luccio, dopo un periodo di studi e un esame, è stato ufficialmente promosso e inserito come ‘donatore di voce’ nell’associazione ‘del libro parlato’.

50 anni, divulgatore scientifico in ambito astronomico e grande appassionato di libri e lettura, da tempo Di Luccio si chiedeva come avrebbe potuto aiutare chi, per disabilità o impossibilità nel movimento, avrebbe voluto leggere un libro.

“Da anni, dopo aver ascoltato un audio libro ed esserne stato emotivamente affascinato, avevo sviluppato l’idea di diventare un donatore di voce – ha spiegato Di Luccio – Finalmente ci sono riuscito e sono entrato a far parte di libroparlato.org, la più grande associazione in Italia di audiolibri”.

Un percorso non facile, perché dare la voce per un audiolibro non è esattamente come leggere una favola ai propri figli prima di metterli a dormire.

“Non è importante solo il timbro della voce – ha sottolineato Il Gassman delle biblioteche – è fondamentale che chi legge trasmetta l’emozione giusta che il lettore deve percepire. Il tono della lettura, il pathos nelle scene, il parlato dei dialoghi, sono fondamentali per trasmettere le emozioni, che sonon alla base della buona lettura”.

Un gesto di grande responsabilità quindi, perché gli audiolibri vengono usati non tanto da chi non ha voglia di affaticare la vista sfogliando le pagine, ma sono destinati soprattutto a malati e disabili.

“Pensiamo persone, che per malattia o incidenti devono rimanere immobili a letto e avrebbero voglia di leggere un buon libro – ha spiegato Di Luccio – O pensiamo a persone non vedenti, disabili, o semplicemente a bambini dislessici”.

Donazione di voce come atto sociale quindi, esercitato per aiutare il prossimo in difficoltà.

“Per me donare la voce è una fonte di gioia immensa – ha confessato Di Luccio – Riconosco la funzione didattica, sociale e terapeutica dell’audiolibro, per questo quando dono la voce ci metto tutta la passione necessaria. Sapere che un malato o un disabile gioirà di un libro attraverso la mia voce è un’emozione incredibile”.

A.B.