Ogni giovane nato a Piovene Rocchette se lo ricorda così da sempre: fatiscente e spettrale. Un complesso di edifici al grezzo mai portati a termine tra la scuola e la chiesa del Grumello, con ingresso in via Falcone e Borsellino, conosciuti come ‘fabbricato ex Imper’, in decadenza dal 1998 a causa del fallimento dei costruttori.

Gli oltre 8 mila metri quadrati popolati di sterpaglie e mura sgretolate, immobilizzato da numerose ed inevitabili cause civili che hanno seguito la procedura fallimentare, sono stati finalmente acquistati il 7 marzo da un privato dopo l’ennesima (la decima) asta, facendo sperare in una rinascita ormai impensata di una zona al degrado.

I consiglieri di minoranza del paese, che già nel luglio del 2017, quando il fabbricato subiva la 9° asta, avevano presentato una mozione in consiglio comunale chiedendo all’amministrazione di Erminio Masero di acquistare il fabbricato, dato il crollo di valore che lo aveva colpito durante le varie aste, vedono nell’insperato acquisto l’inizio della rinascita per una zona del paese molto abitata, ma lontana dal centro storico.

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‘Da 1 miliardo e 400 milioni nel 1998 – raccontano le minoranze nel loro blog ‘Trentaseizero13’ – il prezzo base risultava ormai nel luglio del 2017 di 324 mila euro. Qualcosa si poteva ancora fare nel 2017, ma l’amministrazione ha detto ‘no’.

Inutile dire che la procedura fallimentare, la necessità di legge di avvantaggiare i creditori privilegiati e le cause civili rendevano tutto estremamente complicato.

Finché il prezzo dell’ultima asta è sceso ancora: 182.300 euro, rendendo l’acquisto da parte di un privato evidentemente appetibile. Qualche giorno fa, infine, lo stabile è stato aggiudicato per 270 mila euro.

‘L’aggiudicazione ad un prezzo più che doppio rispetto all’offerta minima, raggiunto o meno tramite gara al rialzo, dimostra un interesse concreto all’acquisto del fabbricato – hanno spiegato i consiglieri di minoranza – quindi adesso è importante monitorare costantemente l’evolversi della situazione per agevolare l’iniziativa del privato, indirizzare le scelte progettuali e per ricavare dall’intervento delle opere di urbanizzazione adeguate per il paese’.

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Anche il sindaco Erminio Masero non nasconde la soddisfazione. ‘Abbiamo sempre fatto quanto era in nostro potere – ha detto – per incentivare l’acquisizione. Adesso spero come tutti che l’aerea diventi un nuovo centro d’attrazione per tutta la zona’.

Un sogno condiviso quindi da tutti gli amministratori, quello che finalmente la zona possa essere strappata al degrado rinnovandola e sviluppandola commercialmente, con negozi e uffici, dando in particolare dignità all’ingresso della scuola primaria, i cui bambini conoscono solo e da sempre il ‘mostro’.

 

Marta Boriero

 

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