“Il sacrificio dei Caduti sia stimolo ancora oggi per un Paese in libertà, uguaglianza e pace”. Questo  l’augurio che il Sindaco di Piovene Rocchette, Erminio Masero, ha rivolto alla propria Cittadinanza durante la celebrazione del 4 Novembre, iniziata nella Chiesa di Santa Maria in Ara Coeli e poi chiusa in corteo sino al Monumento ai Caduti dove è stata deposta la corona. Presenti le associazioni di Piovene Rocchette: il Gruppo Alpini, l’Associazione Combattenti e Reduci, l’Associazione Nazionale Carabinieri, l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia e l’A.i.d.o..

 

Una celebrazione nel ricordo delle vittime in guerra in paese già avviata nella serata precedente, del 3 novembre, col Gruppo Alpini di Piovene Rocchette che ha deposto una corona al Monumento dei Caduti Alpini e dove, il Capogruppo Giovanni Pattanaro, ha dato lettura della Preghiera dell’Alpino.

 

Nel dì della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate la cerimonia, che si è svolta il 4 novembre, ha fatto da ponte tra passato e presente: dal sacrificio delle migliaia di Caduti in guerra all’impegno presente di chi oggi indossa una divisa per garantire la sicurezza della Comunità. Pensiero ripreso anche dal Sindaco Erminio Masero: “Oggi ricordiamo i sacrifici, i lutti, le speranze di tanti giovani che hanno dato la loro vita per il Paese. Grazie a loro abbiamo avuto la pace e l’Unità Nazionale-continua-Oggi, grazie alle Forze dell’Ordine e alla Polizia Locale, la nostra sicurezza è vigilata con dedizione ed impegno”.

Un 4 novembre che racchiude in sé forti pagine della Storia Italiana: nel 1918 finiva la Grande Guerra, nel 1921 la salma del Milite Ignoto venne traslata da Aquileia e sepolta nell’Altare della Patria a Roma. Tra quelle vittime cadute “anche i figli di Piovene Rocchette,  morti per realizzare una Patria più grande, fatta di pace ed uguaglianza -sottolinea il Sindaco Masero-Per questo, ancora il 28 aprile scorso, il nostro Consiglio Comunale all’unanimità ha conferito la Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto e la Medaglia d’Oro al Valor Militare, in omaggio al sacrificio di tante vite italiane perdute nei conflitti armati”.



Dalla Chiesa di Santa Maria in Ara Coeli, conosciuta anche come la Chiesa dell’Ospizio,  Don Romeo lascia un messaggio importante: “Servire la Patria non è solo una parola carica di retorica: la Comunità ha bisogno di persone leali e capaci. Troppo spesso la Res Publica è ritenuta cosa da sfruttare o ingannare: non è così che si fa il bene-ha continuato don Romeo-I Caduti in guerra ci insegnano che non è così: loro, per lo più ventenni, si sono sacrificati per la nostra Patria, dandole una libertà e una democrazia”. Un’omelia che ha chiosato nell’auspicio che dal sacrificio dei soldati, oltre ai civili, caduti in guerra non sia vano “per evitare l’inferno che ha segnato le 2 Guerre Mondiali-ha esortato don Romeo, rivolgendo infine un pensiero alle nuove generazioni-A loro dobbiamo trasmettere i giusti valori”.

Conclusa la celebrazione in chiesa, la cerimonia si è poi spostata verso Piazzale Vittoria con sosta del corteo di fronte al Municipio dove sono state deposte due corone. Arrivando infine dinnanzi al Monumento ai Caduti: ad accogliere il corteo il corpo musicale dell’Istituto Comprensivo ‘A. Fogazzaro’, con i giovani studenti di flauto che hanno accompagnato l’alzabandiera con le note dell’Inno di Mameli. Sulle note de ‘Il Silenzio’ il cerimoniale ha proseguito con la deposizione della corona d’alloro al Monumento dei Caduti, dove il Sindaco Erminio Masero ha esortato ancora una volta a prendere spunto dal passato per affrontare l’oggi e il domani.

 

 

Tracciando un trait d’union sull’importante epidemia che, in concomitanza con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, fece morire 50milioni di persone su una popolazione mondiale di circa 2miliardi. “Come non bastasse la guerra, arrivò anche la Spagnola: un’influenza che si diffuse velocemente nelle trincee dove i soldati erano ammassati-conclude- L’esperienza del passato è quanto mai importante nell’affrontare quanto stiamo vivendo noi ora con la pandemia Covid19. Non ci possiamo salvare da soli, ma soltanto in stretto rapporto collaborativo di tutti e di ciascuno: rispettando le regole anti-Covid e sostenendoci l’un l’altro con generosità e solidarietà”

a cura Ufficio Stampa Comune Piovene Rocchette

 

 

 

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