Pezzi di asfalto che mancano, buche che portano gli automobilisti a zigzagare per scansarle. Queste le condizioni in cui si presenta il tratto di strada da est a ovest dell’alto vicentino. Un serpentone che affianca il cantiere della Pedemontana, con una criticità elevata soprattutto nel territorio di Breganze.
Un colabrodo al posto del manto asfalto, in alcuni tratti raffazzonato con qualche badilata di bitume a freddo. Un’arteria dove il traffico è intenso e dove transitano in più, ogni giorno e da lungo tempo, i mezzi pesanti che lavorano sul cantiere della futura superstrada a pagamento.
Dove un tempo c’era la superstrada Gasparona, a collegare Thiene con Breganze, oggi resta qualche suo moncone, innestato con nuovi pezzi di strada tra Breganze e a Sarcedo.
Partendo da Breganze e viaggiando verso Thiene il dissesto dell’asfalto è palese. Laddove la strada costeggia il cantiere della Pedemontana, fintanto che quest’ultima si inoltra poi nelle campagne puntando verso Rozzampia e Villaverla, la ‘quasi ex’ Gasparona rappresenta una valle di lacrime per gli automobilisti, che si trovano a scansare quei buchi dove l’asfalto è solo un ricordo.
I punti critici sono quella manciata di chilometri che collegano dal confine ad est di Breganze, sino ai confini con Sarcedo all’altezza del ponte sull’Astico. In questo tratto, più che su di una strada asfaltata, sembra di transitare su di una fetta di gruviera.
Proseguendo da Sarcedo verso Thiene, la situazione si ‘normalizza’. Il traffico scorre, infatti, sulla nuova arteria creata a servizio della Pedemontana, che si ‘sgancia’ alla rotonda per ricollegarsi all’esistente Gasparona, fino a Thiene, che si presenta in condizioni sufficienti. “Vecchiotta sì, ma non si saltella sulle buche quando si passa con la macchina”, come racconta V.C. 41enne che per lavoro la percorre ogni giorno.
Non poco rimpianta la ‘vecchia’ superstrada, che in meno di mezz’ora un tempo assicurava il collegamento sino a Bassano. “Oggi si sa quando si parte, ma non quando si arriva”, racconta un esausto pendolare thienese.
Potrebbero essere quelle tonnellate di camion e di ruspe che fanno avanti indietro, spostandosi tra i cantieri della Pedemontana, ad averci messo il carico da novanta ed avere contribuito a levare croste di asfalto?
Resta il fatto che il colabrodo c’è, creando non pochi disagi. Un dissesto della strada che potrebbe mettere a rischio l’incolumità degli automobilisti stessi.
La manutenzione in questi tratti, come le foto documentano, manca. La differenza la fa forse la gratuità ? Insomma, non serve investire sulla sicurezza di una strada fintanto che questa non produce un guadagno?
Queste le condizioni in cui i pendolari dell’alto vicentino si trovano guidando le proprie auto, o furgoni che siano: sobbalzando ad ogni buca, tentando magari di evitare quelle più fonde. Sempre che non si trovino incolonnati a passo d’uomo, nella giostra chiamata Pedemontana.
Paola Viero