“Per lunedì 3 giugno si annuncia un’inaugurazione in pompa magna per appena sette chilometri di Superstrada percorribili in 9 minuti, con tanto di ministro dell’Interno a fianco di Zaia: è la montagna che partorisce il topolino. Non capisco poi cosa c’entri Salvini: aspettavamo la presenza del titolare delle Infrastrutture Toninelli, annunciata dal M5S in campagna elettorale ma subito dopo scomparsa dai radar, magari per illustrare l’analisi costi-benefici della Pedemontana,. O anche solo i benefici, visto che i costi per le casse pubbliche e per l’ambiente sono purtroppo ben noti”. Così il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni commenta il taglio del nastro del primo tratto della Pedemontana, tra il casello di Dueville dell’autostrada A31 e Breganze, in calendario lunedì prossimo.
“Sono sette chilometri su un totale di 94, soltanto il 7% dell’intero tracciato, fatico a capire tutta questa eccitazione per un’opera nata male, con ritardi, sequestro di cantieri, indagini in corso e conclusa peggio visto che l’ultima convenzione con il concessionario è ancora nel mirino della Corte dei Conti – evidenzia il vicepresidente della commissione Ambiente – Doveva costare 1,5 miliardi, adesso siamo a 2 miliardi e 258 milioni, con un esborso complessivo a carico della Regione, gestione compresa, di oltre 12 miliardi in 39 anni. In cambio incasseremo i pedaggi, che però nessuno al momento può dire se saranno sufficienti a coprire le quote fisse da versare al privato”.
“Sul fronte ambientale poi – rincara Zanoni – sono diverse le discariche di rifiuti scoperte nel Vicentino e Trevigiano con i conseguenti problemi di bonifica e percolamento in falda acquifera, per non parlare dell’intercettazione in determinate aree delle falde acquifere sotterranee, e che dire dei percorsi modificati e mai sottoposti alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (Via)? Un’opera che alla fine, stando ai dati ufficiali della giunta in risposta ad una mia specifica interrogazione, consuma 850 ettari di terreni agricoli che mai più produrranno cibo e prodotti tipici locali. Se qualcuno vuole sapere come non deve essere fatta una Superstrada, deve partire proprio dai gravi difetti di questa opera sul piano progettuale, della trasparenza, economico ed ambientale. Ci troviamo di fronte a un esempio negativo: record di consumo e spreco di suolo, una convenzione economica che ha portato il rischio di impresa in capo al pubblico e che potrà minacciare le casse regionali per decenni, costi di realizzazione quasi raddoppiati e una Via fatta malissimo”.
Andrea Zanoni, consigliere regionale (Pd)
La Regione puntualizza:
2- la realizzazione dell’opera ad oggi non registra ritardi, poiché la data finale per la consegna, già stabilita dal Commissario delegato, è rimasta invariata e fissata per la fine del 2020.
3- il costo dell’opera è stato stabilito definitivamente con l’approvazione del progetto definitivo da parte del Commissario delegato, ed è rimasto il medesimo anche nella rimodulazione del PEF.
4- L’ultima convenzione sottoscritta con il concessionario non risulta nel “mirino della Corte dei Conti” come affermato, ma semmai piuttosto è da evidenziare che, dopo accurato vaglio, ANAC, Corte dei Conti e da ultimo TAR Veneto, nella sentenza della causa intentata da Impregilo-Salini, hanno ritenuto positiva l’azione della Regione.
Sul fronte ambientale:
1- Le discariche o ritrovamenti di rifiuti scoperti durante gli scavi di Pedemontana non sono un problema derivante da questa, non dipendono dall’infrastruttura bensì dallo scarso rispetto di alcuni cittadini nei confronti del territorio. Problemi di smaltimento producono conseguenze di tempi e costi ad esclusivo danno del concessionario. Non si ravvisano, da un puntosi vista tecnico, problemi di “percolamento in falda acquifera”, come riportato su alcuni media, semmai esclusivamente miglioramento della situazione rispetto a quella iniziale, visto che si rimuovono almeno i rifiuti rinvenuti lungo il tracciato.
2- La Valutazione di Impatto Ambientale è stata effettuata dal Ministero dell’Ambiente e approvata dal CIPE con l’approvazione del progetto preliminare; poi è stato nominato il Commissario delegato che ha provveduto ad approvare in autonomia, come da incarico ricevuto, il progetto definitivo ed esecutivo con tutte le modifiche necessarie. Ora, ritornati dal 1gennaio 2017 in gestione ordinaria, si è ripresa la procedura senza deroghe, unica opera in Italia tra quelle dichiarate strategiche che ha questa caratteristica di garanzia, e la verifica di attuazione su quanto realizzato è tornata ad essere condotta dal Ministero dell’Ambiente.
Sul fronte finanziario è da sottolineare che:
– il costo complessivo dell’operazione è di 12 miliardi circa al cui interno sono ricomprese:
1-le spese di realizzazione dell’opera;
2- il costo del denaro per compiere l’operazione;
3-la gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria dell’opera per 39 anni.
La Regione non dovrà aggiungere altra somma. La copertura complessiva di detto importo si ricaverà dall’introito dei pedaggi nei 39 anni. Queste considerazioni non possono altro che essere frutto di una stima, visto che sono tutti eventi preventivati per il futuro.