Anche il Veneto ha partecipato alla giornata dedicata alla consapevolezza dell’infezione da Papillomavirus, un’occasione per conoscere gli strumenti di prevenzione a disposizione dei cittadini veneti. In Italia i livelli di adesione agli screening organizzati e alla vaccinazione non sono omogenei. Così l’appello degli esperti: “Bisogna superare le differenze a livello regionale e che incidono sui tassi di adesione, con volontà politica, informazione e servizi più accessibili”.
Potenziare e rendere i servizi di prevenzione vaccinale e gli screening più accessibili; avviare campagne informative e di sensibilizzazione rivolte all’intera popolazione; promuovere programmi di prevenzione primaria e secondaria dei tumori in modo da garantire a tutti l’accesso in sicurezza alle opportunità offerte dal servizio sanitario nazionale; monitorare i livelli di copertura vaccinale e screening attraverso nuovi strumenti digitali. Questi sono i principali punti del manifesto per l’eliminazione dei tumori correlati all’infezione da Papillomavirus (HPV).Perché i dati dell’AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) parlano chiaro: si stimano in Italia 2.700 nuovi casi di tumore del collo dell’utero o cervice uterina, dato in aumento dopo la momentanea sospensione dello screening durante la pandemia e causa oggi in Italia più di 500 decessi all’anno. La vaccinazione e la diagnosi precoce attraverso lo screening organizzato sono i principali strumenti per favorire la riduzione dell’incidenza e della mortalità per tumori HPV correlati. Lo ribadiscono i massimi esperti, insieme alle associazioni di pazienti e istituzioni politiche all’evento “Papillomavirus. Lotta ai tumori. Per una cultura della prevenzione”, organizzato da Motore Sanità, con il contributo incondizionato di MSD, nella giornata per la sensibilizzazione contro l’HPV. Location dell’evento, la Scuola Grande San Marco, a Venezia.