“Serve cautela. Prima di attivare il numero unico per le emergenze 112 bisogna essere certi che funzioni”. A dirlo è l’assessore alla protezione civile della Regione del Veneto, commentando le preoccupazioni espresse dal presidente nazionale della Società Italiana Sistema 118 Mario Balzanelli sulla scelta dell’Italia di procedere all’introduzione del numero unico di emergenza 112, invece che affiancarlo al 118 come indicato dall’Unione Europea. Secondo Balzanelli nello smistamento delle telefonate si perde tempo prezioso nel soccorso salva-vita.
“La Regione del Veneto – aggiunge l’assessore – sta osservando il funzionamento del 112 presso chi lo ha istituito. Ma siamo sempre stati cauti proprio perché il doppio passaggio allunga i tempi, con i rischi che ne conseguono. E quindi prima di attivarlo in Veneto la verifica deve darci sicurezze almeno su due fronti: da un lato che siamo assolutamente certi che non si allunghino i tempi di risposta all’emergenza; dall’altro che lo Stato ci riconosca risorse congrue, in considerazione del fatto che quasi il 60 percento delle chiamate non sono relative a soccorso sanitario ma a strutture facenti capo allo Stato (vigili del fuoco, carabinieri e polizia) non alla Regione”.
“Costa circa 5 milioni all’anno attivare il servizio in Veneto – conclude l’assessore – ma prima di attivarlo dobbiamo assolutamente essere certi che funzioni perfettamente e non metta a rischio la vita di chi si rivolge a questo servizio”.
a cura ufficio stampa Regione Veneto