‘Un’emozione fortissima, un uomo tanto umile rispetto a quello che appare in tv, che ci ha fatto i complimenti per la cura del nostro territorio, per le sue bellezze e per il buon vino’. Sono state queste le parole a caldo del sindaco di Montecchio Precalcino Fabrizio Parisotto, che ha lasciato il paese dell’Altovicentino, donando un ricordo di sè di persona semplice.
‘ La prima cosa che ha fatto è stata quella di ‘buttare l’occhio’ sulle viti del nostro territorio, ha scherzato tantissimo ed è riuscito a mettermi a mio agio con la sua cordialità. Confesso che ero tanto emozionato e teso, ma dopo avergli stretto la mano, mi sono sciolto e lasciato andare anche io con la sua stessa naturalezza. Mi hanno colpito i suoi occhi lucidi quando gli ho donato la pergamena incorniciata con la foto di Re Giorgio che venne qui per commemorare i defunti della Grande Guerra. Ho percepito la sua emozione per quel piccolo dono che per lui ha avuto un grande significato’.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della Pedemontana Vicentina Simone Gasparotto che al termine dall’incontro ravvicinato con il principe Carlo d’Inghilterra era raggiante. ‘Una persona straordinaria – ha raccontato Gasparotto – mi ha colpito quel suo concedersi alla folla, quel suo non volersi sottrarre a chi è voluto venire qui a Montecchio solo per vederlo da lontano. Lui senza esitare, gli è andato incontro con grande voglia di stringere un legame di cordialità’.
L’arrivo del principe Carlo diviene così un’occasione per sottolineare il legame che unisce il nostro territorio alla nazione britannica, con importanti personaggi della storia inglese che hanno visitato, scritto e amato il nostro territorio: tra tutte Vera Brittain, grande pacifista d’Europa, conosciuta soprattutto per la sua autobiografia “Testament of youth”, sulla quale nel 2014 è anche stato realizzato un film, e le cui ceneri sono sparse nel cimitero di guerra britannico di Granezza a Lusiana, dove il fratello Edward Brittain fu sepolto dopo aver perso la vita il 15 giugno 1918.
Ma anche il Principe di Galles, futuro Re Edoardo VIII, soggiornò nella pedemontana vicentina, presso la prima Villa realizzata nel Cinquecento dal grande architetto Palladio: Villa Godi Malinverni a Lugo di Vicenza, luogo in cui ben 36000 soldati inglesi stabilirono, dalla fine del marzo 1918, il loro quartier generale. E ancora il famoso Ernet Hemingway, romanziere e giornalista statunitense che all’età di 19 anni giunse nelle colline della pedemontana vicentina come volontario alla guida dell’American Red Cross, autoambulanza con cui trasportava i numerosi soldati impegnati al fronte che, feriti, necessitavano di raggiungere, dalla sede di Schio e dal Monte Pasubio, il vicino ospedale militare situato a Bassano del Grappa.
Come ha sottolineato il Presidente di Pedemontana Vicentina Simone Gasparotto, la celebrazione, dal respiro internazionale, potrà avere anche risvolti turistici, soprattutto in questi anni dedicati alla commemorazione del Centenario della Grande Guerra. Un avvenimento e un periodo, quello che si protrarrà fino al 2018, che interesserà anche la pedemontana vicentina, dove si trovano numerose tracce di questo passato: lungo gli itinerari che attraversano la nostra fascia collinare, tra trincee, cimiteri, antichi appostamenti militari, monumenti eretti a ricordo dei soldati che qui diedero la vita. Praticabili sia in estate che in inverno, a piedi, con le ciaspole e anche al chiaro di luna; anche gli appassionati di mountain bike potranno qui trovare una meta ideale per coniugare sport ed attività fisica con storia e cultura. Per chi desidera conoscere questi luoghi e scoprire la pedemontana vicentina sotto questa interessante chiave di lettura, ricordiamo che esistono già diverse proposte. Comuni e Associazioni propongono visite e appuntamenti nel nostro territorio e, l’occasione della visita del Principe Carlo, può essere un’ottima scusa per conoscere questa storia.
N.B.