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Monte di Malo. “Non vogliamo pagare i debiti di Malo”

Dietro il ‘no’ alla fusione con Malo ci sarebbe la diffusione a Monte di Malo della voce di un grosso debito, da parte del comune del sindaco Paola Lain, da appianare proprio con i soldi derivanti dai contributi garantiti ai comuni in caso di fusione.

Sono in molti a pensarla così in paese e, anche se la gente non è sicura se si tratti di una chiacchiera o della verità, gran parte di quei sostenitori del ‘no’ pare abbia ‘spinto’ proprio dopo aver sentito questa voce. Che non ha coinvolto tutti comunque, perché c’è poi chi la fusione l’avrebbe voluta, chi non si esprime e avrebbe preferito saperne di più, ma che comunque non si fa influenzare dalle chiacchiere di paese e cerca di guardare avanti, per il bene del suo paese.

Carla Manzardo, titolare della Trattoria Al Cacciatore, proprio in cima alla Priabona, ha commentato: “Non so quale sarebbe stata la cosa migliore. Diciamo che avrei voluto ascoltare le due posizioni in un incontro pubblico recente, per saperne di più e potermi esprimere con decisione”.

A favore della fusione invece, Graziano e Lucio Pellizzaro, titolari del Minimarket a Priabona. “Noi siamo per la fusione, anche se non necessariamente con il comune di Malo, si potrebbe fare con un altro dei comuni confinanti: Schio, Castelgomberto, Cornedo, Isola Vicentina”.

Monte di Malo infatti si estende su un territorio molto ampio, tanto da farne l’area comunale più vasto dell’Alto Vicentino. E proprio per l’estensione del suolo, che in alcune zone ‘difficili’ è di competenza di più amministrazioni, per avallare il ‘no’ alla fusione, a Monte di Malo sono in molti anche a tirare in ballo anche vecchie ‘ripicche’.

“Se consideriamo Monte Pulgo, che è divisa tra Malo, Monte di Malo, Castelgomberto e Cornedo Vicentino, sappiamo tutti che Malo è l’unico comune che non ha mai contribuito alla pulizia e al mantenimento delle strade – ricordano alcuni residenti – Al massimo hanno dato un piccolo contributo economico, ma non hanno mai condiviso nulla di quello che era condivisibile. Come facciamo a pensare di fonderci con un comune che non si è mai occupato nemmeno delle cose basilari della convivenza?”

“Probabilmente il fatto di pensare che Malo avesse un debito da risanare e che l’avrebbe fatto con i soldi della fusione ci ha condizionati – ha commentato Graziano Pellizzaro – E’ comprensibile del resto. Chi farebbe una fusione di questo genere? In ogni caso io sono favorevole ad una fusione, ma ci sono altri comuni da valutare”.

Secondo Paola Lain, sindaco di Malo, la mancata fusione è “Un’occasione persa per entrambi i comuni”  

“Ho avuto questa mattina un breve colloquio telefonico con il sindaco di Monte di Malo, Mosè Squarzon, il quale mi ha riferito l’esito dell’incontro con i consiglieri comunali di martedì 13 febbraio, nel quale gli stessi hanno votato contro l’ipotesi di fusione tra i due comuni – ha commentato Paola Lain, sindaco di Malo – Nel contempo il sindaco mi ha anticipato che questo tema sarà oggetto della campagna elettorale delle elezioni amministrative del loro comune, nel maggio del prossimo anno. Di fatto, si tratterebbe, dal loro punto di vista, solo di un rinvio dovuto alla sensazione che ci sarebbe poco tempo a disposizione per far comprendere pienamente ai loro concittadini le motivazioni che avrebbero portato al referendum di fine anno. In realtà, con il voto a favore del maggio 2017 di entrambi i consigli comunali allo studio di fattibilità, si erano poste le premesse proprio per dare ai cittadini dei due comuni tutti i dati, le proiezioni, i pro e gli eventuali contro a tale ipotesi. Come ho sempre detto, da parte nostra c’è la massima volontà di portare non solo avanti, ma a termine questo fondamentale iter. Ciò non di meno, ho sempre altresì ribadito il massimo rispetto per quanto avrebbe deciso Monte di Malo. Ora, credo che con questo parere negativo si sia tolta la possibilità ai cittadini di esprimere la loro volontà nel merito. A mio avviso le tempistiche avrebbero senz’altro permesso un’informazione corretta e approfondita sui molti aspetti positivi, non ultimi quelli di carattere economico, che avrebbero permesso ad entrambe le amministrazioni di fare un passo in avanti nell’efficientamento dei servizi alle popolazioni. Personalmente credo che se anche la nuova amministrazione di Monte di Malo dovesse esprimersi favorevolmente per la fusione, le tempistiche sarebbero ancora più stringenti, perché la nostra amministrazione scade nel maggio del 2020 e avremmo davvero pochi mesi davanti a noi per chiudere un percorso che, viceversa, si poteva fare con molta più tranquillità. Rimane per me, ma anche per tutto il consiglio comunale di Malo, per quanto ho potuto constatare, un’occasione persa per entrambi i comuni”.

Anna Bianchini