Lattine di birre lanciate dal ponte sulla provinciale. Ripetutamente. A Monte di Malo per il sindaco la misura è colma e lancia un appello sui social: “è ora di finirla”. Ma non solo. Promette una ricompensa a chi lo aiuta a risalire al responsabile che agisce in località Gamba.
Non solo alla sicurezza comune e alla lotta al degrado, ma Mosè Squarzon fa leva sul dovere civico di chi potrebbe conoscere questo ‘ignoto incivile’ o, quanto meno, avere elementi utili per risalire alla sua identità. Ma non solo. Mette in campo anche l’incentivo economico per invogliare ‘chi sa’ a parlare, per mettere fine allo scempio che sembrerebbe continuare da diverse settimane in località Gamba.
Per arrivare a dare un nome e un volto al colpevole, a cui presentare anche la multa, il sindaco Squazon ha lanciato l’appello su Facebook: “ricompensa a chi permetterà di individuare il soggetto che, da diverse settimane, continua imperterrito a lanciare lattine di birra vuote in corrispondenza del ponte sulla provinciale in località Gamba.Oltre al dovere civico, che dovrebbe comunque essere osservato, incentivo economico… È ora di finirla”. Un post che ha suscitato reazioni e commenti: “Vi auguro di prenderlo perché è giusto che paghi, anche con i lavori socialmente utili a ripulire lungo le strade del paese.Logicamente non deve mancare la pubblicazione dei dati personali, foto compresa del vandalo”.
Una denuncia via social, sicuramente mirata alla protezione di un territorio e del suo ambiente , ma che fa sorgere un quesito: una persona, per mettere in campo il proprio senso civico e segnalare il vandalo di turno, deve essere ingolosita dal denaro? Interpellato sull’ammontare della ricompensa il sindaco Squarzon mette in chiaro le cose e risponde: “è stabilito dal regolamento comunale sui rifiuti urbani-spiega-che prevede una premialità ai cittadini che segnalino i trasgressori che gettano rifiuti sul territorio comunale. La segnalazione deve essere precisa e circoscritta-conclude-per ora nessuno è fatto avanti, ma mi auguro che il mio post su Facebook crei anche un effetto deterrente”.
P.V.
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