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Meneghello. “A Sarcedo non governa Faresin”, a Confindustria: “vostro il consorzio ex discarica Corsea, pagate voi messa in sicurezza?”

“Ricordo sia alla ditta Faresin che a Confindustria, che non siamo nel Far West, siamo già in uno stato di diritto, dove a governare il Comune di Sarcedo sono il consiglio, la giunta, il sindaco”, un promemoria che il consigliere comunale Giorgio Meneghello sembra rivolgere anche a chi guida il paese, ma non solo. Per Meneghello pollice verso ai toni usati da Faresin, che definisce arroganti, e richiama la stessa Confidustria sull’ex discarica Corsea: “era vostro il Consorzio che la gestiva. Perché non pagate voi, e non i cittadini, la messa in sicurezza?”. Non manca, inoltre, la voce del Comitato Villa Capra Astico: “ la vera sostenibilità è salvaguardia del territorio, non costruire un enorme polo industriale su un terreno agricolo”.

“Non siamo nel Far West: a Sarcedo non governa Faresin”.
“Dopo il consiglio comunale che si è tenuto a Sarcedo lo scorso lunedì 31/07, sui giornali online e cartacei tiene banco, con una insistenza inconsueta e a volte senza una gestione autorevole dell’informazione, la questione del progetto della società Faresin Industries S.p.A. Senza entrare nei dettagli discussi, che per molti sono tediosi, sul progetto che prevede un capannone di circa 300.000 mc nell’area agricola di Via Villa Capra, il consiglio comunale si è espresso negativamente. Apriti cielo, oltre ai giornali, si sono scatenate la ditta, e la presidente del raggruppamento Alto Vicentino di Confindustria. Lo hanno fatto con una notevole e inaccettabile arroganza, minacciando che “dovremo far valere i nostri diritti in tutte le sedi che valuteremo opportune”- continua Meneghello- Ricordo sia alla ditta Faresin che a Confindustria, che non siamo nel Far West, siamo già in uno stato di diritto, dove a governare il Comune di Sarcedo sono “il consiglio, la giunta, il sindaco” (TUEL267/2000), non certamente il dott. Faresin o la dott.ssa Silvia Marta. Fra le competenze dei consiglieri comunali ci sono appunto i “piani territoriali ed urbanistici”. A Sarcedo gli strumenti urbanistici sono formati dal PATI,come piano strategico di sviluppo, adeguato a soddisfare le esigenze socio-economiche, e il Piano degli Interventi che lo attua.

L’introduzione del PATI recita:“Un paesaggio quello della pedemontana vicentina con una varietà di ambiti fisici infiniti e necessariamente da salvaguardare, un luogo dove è bello il vivere, un patrimonio prezioso che va consegnato alle future generazioni.” E ancora. Il PATI informa le proprie scelte verso una trasformazione urbanistica funzionalmente equilibrata, armonica e policentrica ed uno sviluppo adeguato a soddisfare le esigenze socio-economiche, senza compromettere la conservazione e l’utilizzo futuro delle risorse del territorio, in particolare di quelle non riproducibili. Quindi come consigliere comunale non sono contro il lavoro, non sono contro gli aspetti socio-economici, ma considero anche il rispetto del territorio di Sarcedo, delle sue istituzioni, dei suoi cittadini, e il rispetto delle leggi italiane. Non basta acquisire un terreno agricolo, per poi pretendere di trasformarlo con un edificio di 300.000 mc. Bisogna rispettare la pianificazione del territorio e rispettare le leggi. Non è previsto in alcun strumento urbanistico di realizzare una nuova zona industriale a Sarcedo. In tre comuni quali Breganze, Sarcedo, Montecchio Precalcino, sono invece previste zone produttive intercomunali. Nemmeno la legge 55/2012 e il PTCP della Provincia di Vicenza prevedono di poter realizzare una nuova zona industriale, se non di ampliare in aderenza a quelle esistenti”.

Ex discarica Corsea. “Poi volevo approfittare per ricordare a Confindustria, e anche alla Ditta Faresin che ha citato il caso della discarica Corsea di Sarcedo, che se la situazione ambientale di tale ex discarica è critica, dipende proprio dal Consorzio Corsea di Confindustria Vicenza. Il Consorzio è fallito, solo dopo la chiusura del conferimento dei rifiuti speciali, quindi solo dopo aver introitato tutto il possibile, senza avere accantonato risorse economiche sufficienti alla gestione post mortem di 30 anni. Questa previsione è un obbligo di legge, ma ovviamente un Consorzio fallito non risponde più. Forse potrebbe occuparsi proprio Confindustria di mettere le risorse economiche necessarie alla definitiva messa in sicurezza della ex discarica Corsea, dato che attualmente la gestione operata dalla Provincia di Vicenza va a gravare economicamente sui cittadini in senso lato. Come consigliere comunale di Sarcedo, continuerò nell’impegno che mi sono assunto e per cui sono stato eletto dai cittadini di Sarcedo, applicando i principi già enunciati di rigorosa attenzione alla cosa pubblica e rispetto degli interessi dei cittadini di Sarcedo”.

“Riteniamo necessario far sentire la voce del Comitato Villa Capra-Astico – No V^ zona industriale a Sarcedo in merito ai vari articoli apparsi sui quotidiani locali in questi giorni dove si parla molto di eco-sostenibilità e opportunità a riguardo del progetto Faresin a Sarcedo-dichiara in una nota il direttivo del Comitato- A nostro avviso la vera sostenibilità è salvaguardia del territorio e recupero dei capannoni sfitti, non costruire un enorme polo industriale su un terreno agricolo. Quanto alle opportunità, tutti noi siamo per la tutela del lavoro, e riteniamo strategico da parte di molti strumentalizzare la questione e ridurre il tutto a una schermaglia politica, per distogliere l’attenzione dal tema principale: ovvero la pretesa di edificare su una zona agricola, anziché su una delle 3 zone preposte individuate dal PATI site nei comuni di Breganze, Montecchio Precalcino, Sarcedo (in ampliamento ad altrettante Z.A.I. esistenti). Continueremo a portare avanti la nostra posizione e a difendere i nostri diritti di cittadini, forti del sostegno di chi ci ha supportato finora”.

P.V.