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Malati di Sla, la Regione destina assegno mensile di 2 mila euro. “Novità anche per centri diurni disabili”

Ammonta a 758 milioni il fondo da destinare per la disabilità e la non autosufficienza adottato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore al sociale Manuela Lanzarin. Il provvedimento di riparto per l’anno in corso passa ora all’esame della quinta commissione del Consiglio regionale.

Il fondo, che assomma tutte le risorse a disposizione quest’anno della Regione per interventi e servizi a favore di disabili, anziani, non autosufficienti, è aumentato di 4 milioni di euro rispetto alle risorse disponibili lo scorso anno.

Con il fondo per la non autosufficienza la Regione Veneto finanzia principalmente le rette per le case di riposo (470 milioni), gli assegni di domiciliarità (108 milioni), le residenze per disabili (68 milioni di euro), i centri diurni per disabili (84,5 milioni di euro).

“Rispetto al riparto dello scorso anno – fa notare l’assessore Lanzarin – il fondo 2017 contiene alcune novità: per le persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), destinatarie di un assegno domiciliare specifico (fino a 2 mila euro al mese),  per riequilibrare le rette dei centri diurni per disabili, in modo di garantire omogeneità di prestazioni e di risorse ai diversi territori (per attuare la prima fase di applicazione della DGR n. 740/2015),  per la residenzialità per le persone anziane;  per sostenere lo sviluppo dei progetti sperimentali in regime di semiresidenzialità, per dare continuità alla DGR 739/2015, anche al fine di riqualificare il ruolo dei centri diurni;  per finanziare le mini quote per le persone anziane che non hanno ancora l’impegnativa per la residenzialità in case di riposo.


Novità anche per il servizio di telesoccorso e telecontrollo a domicilio, finanziato anche quest’anno dalla Regione Veneto con 5,5 milioni di euro: “Abbiamo rilevato differenze significative nei livelli di adesione al servizio da parte della popolazione tra i vari ambiti territoriali – spiega l’assessore – la Giunta regionale ha quindi stabilito che dal 1° gennaio 2018 i comuni non potranno più richiedere una quota di partecipazione agli utenti del servizio. La gestione dell’attivazione, della variazione e della disdetta del telesoccorso-telecontrollo sarà affidata ai distretti delle ULSS, auspicabilmente con l’appoggio informativo delle farmacie. In questo modo tutti gli aventi diritto potranno accedere gratuitamente a questo servizio, utile ausilio e presidio per le politiche di domiciliarità”.

di Redazione AltovicentinOnline