Non è dato a sapersi se gli sia preso un coccolone, ma dopo l’annuncio dato ad Asiago dal suo sottosegretario, il ministro all’ambiente Costa replica con una secca e rapida smentita: “Inammissibile l’uso dei proiettili di gomma contro i lupi”.
Naufraga così la richiesta della Regione Veneto di potere consentire ai carabinieri forestali di imbracciare un fucile, e sparare colpi di gomma, per allontanare i lupi dalle case e dagli alpeggi.
Una soluzione che secondo l’assessore regionale Giuseppe Pan sarebbe stata provvidenziale, oltre che necessaria, per contenere il fenomeno della predazione in Veneto, con episodi che punteggiano i monti dall’altopiano di Asiago, sin verso quelli veronesi.
Era stata Vannia Gava, sottosegretario all’ambiente, a dare l’annuncio del via libera ai proiettili di gomma. Una decisione che è stata cassata nel giro di poche ore dall’ufficio stampa del ministro Sergio Costa: “L’uso dei proiettili di gomma per allontanare la fauna selvatica è inammissibile”.
Dal canto suo la leghista Gava, dalle pagine di Repubblica, ha commentato con un “sono stata forse fraintesa”.
La replica della Regione: “Ipra parere favorevole”
“Forse c’è stato un fraintendimento o un disguido, ma la Regione Veneto conferma di aver inviato il 18 luglio scorso la richiesta al ministero dell’Ambiente per poter intervenire con ulteriori strumenti dissuasori nei confronti di un lupo che manifesta comportamenti particolarmente confidenti e pericolosi sull’altopiano di Asiago”.
Così l’assessore all’agricoltura caccia e pesca della Regione Veneto Giuseppe Pan, in merito alle dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Sergio Costa sull’autorizzazione all’utilizzo di proiettili di gomma per allontanare un lupo particolarmente ‘confidente’, e quindi pericoloso, da alcune malghe dell’altopiano di Asiago.
“In ogni caso – prosegue Pan – siamo consapevoli della carenza di studi sui metodi dissuasivi nei confronti del lupo e restiamo sempre ben disponibili ad un confronto diretto con il Ministero per poter affrontare, insieme alle altre Regioni, facendo tesoro delle rispettive esperienze, le criticità che la presenza del lupo determina negli ambienti antropizzati e tradizionalmente legati ad allevamento e pastorizia”.
“Sono fiducioso che – conclude Pan – il problema della difficile convivenza tra grandi predatori e attività umane possa essere affrontato quanto prima da Governo e Regioni in modo responsabile, con un nuovo Piano nazionale di gestione del lupo, che con il supporto di tutti gli strumenti scientifici e nel rispetto della sostenibilità ambientale e della biodiversità saprà tener conto anche del particolare contesto sociale ed economico delle ‘terre alte’ nel quale il predatore è tornato ad insediarsi”.
P.V.