Più piste ciclabili, mobilità sostenibili e no a nuova cementificazione per costruire nuove strade. Legambiente Schio Val Leogra non appoggia il piano di sviluppo della variante della Sp. 46 (Destra Leogra) né il casello autostradale che sorgerà tra Schio e Marano Vicentino e auspica un nuovo piano di sviluppo della mobilità locale, che così com’è viene definito “non più sostenibile da oramai parecchio tempo, visto che ruota soltanto attorno alle auto”.
La scintilla che ha acceso la protesta di Legambiente è lo stanziamento di 300mila euro per lo studio di fattibilità della variante della SP46 del Pasubio da Vicenza a Schio.
“Dalla bozza di tracciato si tratta in tutto e per tutto di una nuova strada fatta sacrificando una grande quantità di terreno agricolo, non di circonvallazioni per evitare il traffico di attraversamento dei centri abitati – ha commentato Lorenzo Baiocchi, presidente del Circolo di Legambiente Schiovalleogra – A questo aggiungiamo il piano di disseminare di strade il nostro territorio presentato da Confindustria Vicenza noto come ‘MuoVIcenza’, con l’entusiastico plauso di varie amministrazioni comunali, che vorrebbe un nuovo casello autostradale tra Marano e Schio. Inoltre si ventila la possibilità di spostare la stazione dei treni di Schio fuori dal centro città. Tutto ciò la dice lunga su come i nostri politici la pensano rispetto alla cementificazione del territorio e alla mobilità sostenibile. Si arriverebbe alla definitiva parcellizzazione dei suoli agricoli e anche alla resa finale del pensiero ecologista di una alternativa agli spostamenti su auto nelle nostre zone. Aggiungiamo che l’alternativa ‘bicicletta’ non viene considerata dai nostri politici, basta guardare al ritardo storico nello sviluppo di percorsi ciclabili che non siano il semplice tirare una riga sull’asfalto. Non esiste una rete ciclabile provinciale, Schio non è neppure collegata con Santorso o Torrebelvicino o Marano Vicentino per fare degli esempi. Si sa che fare strade vuol dire aumentare il traffico, risolvere i problemi del traffico costruendo nuove strade è come risolvere i problemi di pancia allargando la cintura dei pantaloni”.
Per questi motivi Legambiente Schio Valleogra esprime una netta contrarietà rispetto a quello che si prospetta per il territorio. “Chiediamo che si apra un vero dibattito su un nuovo modello di sviluppo – ha concluso Baiocchi – Meno rapace e distruttivo di quello che viene continuamente riproposto e che neppure la situazione di crisi sanitaria che stiamo vivendo sembra in grado di promuovere, nonostante le chiare evidenze scientifiche che essa sia dovuta alla rottura dell’equilibrio che questo sistema socio-economico ha creato con l’ambiente”.