La Regione veneto mette in campo un piano di battaglia per recuperare entro il 31 dicembre “le decine di migliaia” di prestazioni sanitarie, ospedaliere, ambulatoriali e di screening, sospese per l’emergenza Covid. Si tratta, ammette l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, di”un’impresa difficile e non breve ma è un impegno che porteremo a termine”. Per arrivare allo scopo, la Giunta regionale ha approvato una revisione del Piano Operativo di Recupero delle Liste d’Attesa, varato l’8 settembre dell’anno scorso.
“Con un’apposita delibera- sottolinea Lanzarin- avevamo chiesto alle aziende sanitarie di elaborare singole proposte aziendali e avevamo previsto, come termine per la trasmissione di tali piani il 30 giugno 2021”. Tutte, precisa l’assessore, “hanno risposto entro il termine fissato e i singoli progetti sono stati oggetto di valutazione di fattibilità e congruità da parte dell’Area Sanità e Sociale, con esito positivo”. Ora si passa quindi alla fase operativa di un programma di recupero “vastissimo ed essenziale per tornare alla realtà organizzativa precedente all’arrivo del Covid”. Le Ullss e le Aziende ospedaliere, prosegue Lanzarin, “dovranno porre la massima attenzione alle prestazioni traccianti, all’area della psichiatria, neuropsichiatria e disagio psichico, alle prestazioni tempo-dipendenti e alla gestione dei pazienti post Covid”.
La delibera indica inoltre criteri generali di riorganizzazione ed efficientamento, criteri specifici per i ricoveri ospedalieri, per la specialistica ambulatoriale e per gli screening oncologici. Le prestazioni da recuperare riguardano il settore ricoveri, l’assistenza specialistica e gli screening oncologici.
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