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La Regione Veneto riorganizza i servizi di Salute Mentale

Nuovo modello organizzativo e gestionale per l’area salute mentale del Veneto: si rivolge “a 360 gradi a tutte le fattispecie, territoriali e ospedaliere di questo delicatissimo settore della salute”, dice la Regione dopo che la giunta ha dato semaforo verde al provvedimento. “Abbiamo realizzato una vera e propria nuova organizzazione di sistema- dice l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin- con una forte integrazione tra l’area delle cure sanitarie e l’area degli interventi socio-relazionali”. Nel ribadire il modello della psichiatria di comunità, che in Veneto si sviluppa in una rete integrata di servizi, con il raccordo con la rete delle associazioni di volontariato e dal privato sociale, “questo provvedimento delinea l’evoluzione necessaria per dare adeguata risposta ai bisogni emergenti, anche in relazione agli esiti della recente pandemia, sul benessere psicologico dei cittadini”. E dunque, “ci aspettiamo risultati significativi- prosegue- che otterremo con il rafforzamento delle azioni già in essere, potenziando l’assistenza territoriale, superando frammentazioni organizzative dove compaiono, valorizzando le competenze degli operatori. Il tutto con il punto di riferimento del benessere dei pazienti, delle loro famiglie e della comunità di appartenenza”. La Regione punta ad una “evoluzione virtuosa in tre anni”.

Gli obbiettivi indicati dalla riorganizzazione della salute mentale in Veneto sono da attuarsi progressivamente in un triennio. Tra questi, rafforzare l’organizzazione sanitaria come presupposto per coordinare e integrare i vari setting assistenziali fondati sul Progetto Terapeutico Individualizzato; ricomporre l’equilibrio dell’allocazione dei fondi in risposta al cambiamento della domanda di cura e riabilitazione a ai nuovi bisogni emergenti; potenziare il raccordo della “rete formale” con la rete “informale”, operando in coprogettazione per favorire innovazione, flessibilità e continuità dei supporti al progetto di vita del paziente con disturbi mentali. E’ ritenuto prioritario, in questo senso, potenziare l’assistenza territoriale e investire su percorsi che consentano una presa in carico adeguata al continuo crescere dei bisogni di salute mentale, aumentando le risorse dei Centri di Salute Mentale e implementando una rete capillare di primo livello nelle strutture di prossimità e potenziando le cure domiciliari. Gran parte dei temi fondanti del provvedimento rispondono a contributi e sollecitazioni emersi nel corso del lavoro della commissione Salute mentale, il cui mandato viene prorogato fino al 31 dicembre 2023, e dei diversi incontri con gli stakeholders organizzati dall’assessorato. Gli interventi delineati dalla delibera sono inoltre in armonia con le linee programmatiche di sviluppo del territorio ed implementazione delle reti di prossimità, esplicitate nel Missione 6 del Pnrr, evidenzia infine la Regione.