La curva dei contagi in Veneto continua a calare. “Spero non si abbassi la guardia, perche’ non abbiamo la certezza di non avere una nuova recrudescenza”. E se gli ospedali tornassero a riempirsi, “dovremmo sguarnire le file di chi vaccina. Non ce lo possiamo permettere”. E’ il governatore Luca Zaia a mettere in guardia i suoi concittadini, oggi in conferenza stampa. Il numero dei casi in Veneto “sta calando- sottolinea- spero non si abbassi la guardia. Qualche assembramento da spritz si vede in giro, ma la prova del nove sara’ questo fine settimana, che comunque non sara’ di sole”.
Pero’, ci tiene a ricordare Zaia, “l’assembramento e’ sempre foriero del rischio. Quindi fate attenzione, perche’ non abbiamo la certificazione matematica di non avere una recrudescenza. Lo dico perche’ ho il pensiero di chi e’ in ospedale a curare, perche’ siamo impegnati sul fronte vaccinale. E il combinato disposto di avere gli ospedali pieni e 60 centri vaccinali attivi non regge: le truppe sono sempre quelle. Se andassimo in tilt con gli ospedali sarebbe una sconfitta sociale e dovremmo sguarnire le file di chi vaccina. Non ce lo possiamo permette”. Oggi l’indice Rt in Veneto e’ 0,86 con un’incidenza di 129 casi su 100.000 abitanti.
Nelle ultime 24 ore i positivi in Veneto sono stati 935 su 36.041 tamponi, con un tasso di positivita’ del 2,6%. Nel complesso, dall’inizio della pandemia sono 411.111 i contagi e ad oggi ci sono ancora 22.255 malati. Anche i ricoveri continuano a calare: oggi sono in tutto 1.478, cioe’ 30 in meno. Si parla di 1.275 pazienti in area non critica (-26) e 203 in terapia intensiva (-4). In totale, tra pazienti Covid e non-covid, nelle terapie intensive sono 472 i i letti pieni: il tasso di occupazione e’ al 18%. “E’ un calo che prosegue da due settimane- ci tiene a sottolineare Zaia- in una paio di settimane abbiamo dimesso circa mille persone dagli ospedali”. Infine, i decessi oggi sono 17 per un totale di 11.316 da inizio pandemia. “Siamo l’ottava Regione in Italia per mortalita’- rimarca Zaia- l’ultima tra quelle piu’ colpite”.
Nella giornata di ieri in Veneto sono state somministrate 31.123 dosi di vaccino contro il Covid, di cui 20.378 prime dosi e 10.745 seconde dosi.Il totale delle dosi somministrate arriva quindi a 1.572.986, pari all’85,4% delle forniture ricevute, i soggetti che hanno ricevuto almeno una dose sono 1.081.327 (21,5% della popolazione) e quelli che hanno ricevuto anche la seconda sono 491.695 (9,8% della popolazione). Il 95% degli over 80 ha ricevuto almeno una dose, cosi’ come il 67,1% della popolazione tra i 70 e i 79 anni, il 65,2% dei disabili e il 52,7% dei fragili.
Green pass per riaprire Case di Riposo
Questo passaggio nazionale, spiega l’assessore, ha fermato anche le linee guida regionali che la Giunta Zaia era pronta ad adottare. Ad oggi, comunque, in Veneto “so che sono tante le case di riposo che hanno gia’ aperto- sottolinea Lanzarin- perche’ sono covid-free e perche’ la popolazione e’ quasi al 100% vaccinata. So che stanno privilegiando gli spazi all’aperto o sistemi di protezione, come le stanze degli abbracci. Ma noi vorremmo andare oltre, tornando anche a un contatto che sia comunque sicuro”. La visita nella stanza di degenza, invece, rimane consentita “solo per casi di fine vita o per le persone che non possono deambulare”.
L’accusa di diffamazione al Professor Crisanti
“La denuncia nei confronti del professor Crisanti ha il brutto sapore dell’intimidazione, altro che inesistente diffamazione vista solo dal direttore di Azienda Zero, braccio operativo della Regione Veneto. Anziche’ preoccuparsi di valutare se lo studio di Crisanti era fondato, il sistema di Zaia si e’ preoccupato di zittire chi ha provato a capire cosa stava succedendo. Per capirlo c’e’ un solo modo: il Ministro Speranza invii alcuni ispettori per approfondire la validita’ dello studio e comprendere la bonta’ delle scelte diverse operate dalla dirigenza sanitaria veneta”. Cosi’ in una nota il senatore Vincenzo D’Arienzo dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd a Palazzo Madama. “Un’operazione che servirebbe anche per anticipare le valutazioni che emergeranno dall’inchiesta che ovunque la procura di Padova sta portando avanti sul medesimo studio. Era dai tempi di Galileo che uno studio medico non veniva valutato dalla magistratura. Sarebbe un atto di rispetto nei confronti delle migliaia di veneti che hanno contratto il virus e soprattutto di coloro che purtroppo non ce l’hanno fatta”.