Non ci sta la Sindaca di Breganze, Piera Campana, alle accuse lanciate da Luana Borgia, ex pornostar ora scrittrice, che sembrano avere l’intento di metterla in cattiva luce. Il cuore della disputa è la decisione del Comune di negare lo spazio per la presentazione del libro di Borgia, “Oltre i confini del proibito”, presso il Mavalà Bistrot, nel circolo sportivo di Breganze, un evento pianificato per sabato 17 febbraio.
“Nessuna volontà di censura o giudizio morale sull’autrice del libro da parte della sottoscritta e della mia Amministrazione. – ha dichiarato la sindaca Campana – Abbiamo solo ritenuto che il luogo scelto per la presentazione essendo frequentato da moltissimi minori non fosse il più adatto a tematiche come quelle proposte dall’autrice. Ci sarà modo di chiarire il tutto con l’editore.”
L’escalation della vicenda ha visto l’intervento delle forze dell’ordine, che qualche giorno prima dell’evento sono intervenute al locale, vietando di fatto la serata. La polizia locale ha giustificato l’azione sostenendo che “non è consono organizzare un evento con un personaggio del genere in un centro sportivo frequentato da famiglie e minori”, arrivando ad emettere un verbale di divieto.
A seguito di questi eventi, la Borgia, attraverso il suo ufficio stampa, ha inviato alla nostra testata un comunicato dove esprime forte contrarietà: “Non sono adatta al contesto di un circolo sportivo? Ma se sono una campionessa di equitazione e dressage! – Ha sentenziato, con non poco stupore, Luana – Nel libro parlo ampiamente della mia attività sportiva! E poi ho affiancato per anni Paolo Limiti in un programma pomeridiano di Rai Uno per famiglie!” Prosegue poi con una critica più aspra: “È vergognoso. Io non sono più un’attrice porno da anni, è una discriminazione quella che è stata fatta nei miei confronti. E pure ipocrita. Mi piacerebbe proprio sapere quanti film porno si sono visti, o magari si guardano tuttora, questi perbenisti.”
Anche il direttore editoriale di Pathos Edizioni, Davide Denegri, ha commentato l’evento aggiungendo il suo punto di vista amareggiato: “Scoprire che nel 2024, in un comune dell’evoluto Nordest italiano, e non in una remota provincia rurale dell’Afghanistan, il sindaco si prenda la briga di bloccare una presentazione di un libro (non uno spettacolo a luci rosse) in un bistrot, con intervento delle forze dell’ordine come se si volesse fermare uno scempio, mi lascia esterrefatto.”
La questione solleva dibattiti sulla censura, la discriminazione e la libertà di espressione, evidenziando le complesse dinamiche tra passato professionale e percezione pubblica. In tutto questo, la figura della Sindaca Campana emerge con una complessità che va oltre la semplice opposizione o approvazione di un evento. La sua decisione, radicata in una preoccupazione per il contesto e l’impatto sui giovani, invita a una riflessione più ampia sul ruolo delle autorità locali nella mediazione tra libertà individuale e responsabilità collettiva.
Borgia conclude richiedendo un dialogo: “Chiedo ufficialmente un colloquio con il sindaco di Breganze, Piera Campana, e con il vicesindaco, nonché assessore allo sport, Sebastiano Silvestri per chiarire l’accaduto e ricevere delle scuse.”
Una vicenda che, con le sue sfaccettature, potrebbe facilmente attrarre l’attenzione nazionale, simbolo di un dibattito più ampio sulla società, i suoi pregiudizi e le sue leggi non scritte. E ora, il primo cittadino di Breganze potrebbe dover gestire non solo le ripercussioni locali ma anche una possibile telefonata dalla Borgia, segnale che il confronto è tutt’altro che concluso.
Laura San Brunone
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