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Iss definisce il Veneto a rischio alto. Zaia: ‘Nostro Rt sotto 1’

‘L’idea di queste aperture mi terrorizza. La gente fuori dagli ospedali non sa cosa accade qua dentro ed è convinta che certe cose capitino solo agli altri. Conosco persone che hanno contratto il virus a casa, forse dai figli,  e lo hanno preso in maniera invalidante, forme molto brutte’. Sono le parole del professor Lucio Brollo del Covid Hospital di Jesolo.

‘Una terza ondata metterebbe a dura prova tutti gli ospedali e l’idea di pranzi natalizi da medico mi fanno avere timore’. Queste parole poco confortanti sono state pronunciate da uno dei professionisti veneti in trincea con l’emergenza Covid, intervistato dalla redazione di La 7, durante il programma Tagadà condotto dalla giornalista Tiziana Panella.

Proprio stasera,  venerdì  11 dicembre , è stato diffuso il report settimanale dell’Istituto superiore di sanità:  ‘da fine novembre al 6 dicembre «si continua ad osservare una riduzione generale del rischio’ di trasmissione di Sars-Cov-2, ‘con la maggior parte delle regioni  a rischio moderato e 2 a rischio basso’. Ma spunta una novità per niente allegra:  a Rischio Alto ci sono 5 regioni: Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna  e la provincia di Trento.

Anche oggi in Veneto è la regione italiana con il maggior numero di contagi  ed è attesa  la decisione sul possibile cambiamento  della nostra regione in zona arancione. Il presidente Luca Zaia, che ieri ha varato una nuova ordinanza antiassembramento, è convinto che  visto il calo dell’indice Rt che scende a 0,91 (ma la media italiana è 0,82), rimarrà in zona gialla.