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Infermieri vicentini pronti alla protesta: “Ulss7 deludente, troppe scelte di basso profilo”

La situazione lavorativa degli infermieri vicentini nel 2021 ha “superato ogni limite” e il sindacato annuncia uno sciopero: “A gennaio professionisti in piazza. Gli infermieri vicentini sono stanchi”.

La stilettata che arriva dal sindacato delle professioni infermieristiche denuncia anche una “grave delusione dal cambio al vertice della Ulss7 Pedemontana, che ha compiuto scelte di basso profilo e si dimostra più autoritaria che autorevole”.

“Discutibile la decisione di usare automediche guidate dagli infermieri, inoltre l’approccio organizzativo molto contestato dai cittadini, ha portato ad una gestione generale poco fruttuosa. Tanto più che, non di rado, l’amministrazione dell’Ulss 7 Pedemontana è tornata sui suoi passi a seguito di segnalazioni dei cittadini e denunce dei media locali”, ha commentato Andrea Gregori, segretario del Nursind di Vicenza a nome della categoria.

Gregori continua: “Gli infermieri sono stati totalmente dimenticati da una Sanità vicentina in forte difficoltà, non solo a causa della pandemia da Covid-19”.

Il 2021 non è certo il primo annus horribilis per il personale infermieristico, che da anni denuncia che gli infermieri sono costretti a vivere, non di rado tra umiliazioni ed un compenso poco dignitoso del lavoro svolto. Oggi, però, la situazione ha superato ogni limite.

Sospesi 15 infermieri no vax: “Il peso ricade sui colleghi in corsia”

“Ciò che ha maggiormente gravato sulla nostra categoria – ha spiegato il segretario provinciale del Nursind, Andrea Gregori – è la sospensione, nel Vicentino, di oltre 150 infermieri non ancora vaccinati, che ha comportato un ulteriore aggravio di lavoro al personale in servizio, costretto ad affrontare una campagna vaccinale senza precedenti, un tracciamento di positivi e dei contatti sempre più complesso, nonché la copertura dei turni nelle case di riposo”.

Tre aspetti, quelli appena citati, che da soli sono sufficienti a mettere in crisi il sistema sanitario, con il personale che da 22 mesi affronta una pandemia caratterizzata da fasi alterne di riacutizzazione.

“Un esempio aiuta a comprendere la situazione che viviamo: è come se, quotidianamente – ha aggiunto Gregori – un rappresentante delle forze dell’ordine si trovasse a sopportare lo stress di sventare una rapina o un vigile del fuoco dovesse spegnere un incendio ogni qualvolta entra in servizio. Questo tipo di tensione, continuativa, è difficile da reggere nel tempo”.

Gli infermieri denunciano un anno davvero complesso, pesante e privo di soddisfazioni, sotto tutti i fronti. “Il morale del personale infermieristico ha subito un duro colpo, anche a causa della miopia della classe politica che ci governa. Tutti ci aspettavamo che un emendamento alla legge di Bilancio fosse approvato, al fine di assegnare l’indennità infermieristica in anticipo sul contratto, peraltro con fondi già stanziati dalla precedente legge di Bilancio. Il veto, insensibile ed inconcepibile del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta – ha concluso Gregori – ha eliminato questa possibilità, tanto è vero che a gennaio verrà proclamato dal Nursind uno sciopero nazionale. In merito a questo speriamo di non sentire da parte delle istituzioni ridicoli appelli al senso di responsabilità, di fronte ad una pandemia che ha lasciato sul campo in 22 mesi 90 morti e 130mila contagiati a livello nazionale tra gli infermieri”.

di Redazione Altovicentinonline

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