AltoVicentinOnline

In Veneto `salta’ il concorso per psicologi: “Debacle azienda zero”

“In Veneto,  penultima regione italiana per investimenti in salute mentale, Azienda Zero prova per la prima volta nella storia ad assumere degli psicologi a tempo indeterminato per le Aziende Ulss … e fallisce, dopo due anni di agonia”. Non lasciano correre le consigliere regionali Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 stelle, e Cristina Guarda, capogruppo di Europa Verde, dopo la la nuova sentenza con cui il Tar  ha accolto un ricorso contro Azienda Zero per cui si dovrà rifare il concorso per l’assunzione di 47 psicologi bandito nel dicembre 2021. “Dopo due anni di maldestri tentativi e di aperte elusioni delle precedenti sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, ora si riparte daccapo. Tra l’altro- commentano le consigliere- lo scorso 6 aprile avevano presentato un’interrogazione per sapere quanti ricorsi analoghi fossero pendenti all’epoca e quali iniziative intendesse intraprendere la Regione. Nel frattempo la domanda nel campo della salute mentale non è certo diminuita, anzi, gli accessi alle strutture sono aumentati. La spesa in salute mentale è rimasta invece al palo, attorno al 2,5% sul totale della spesa sanitaria: poco, pochissimo, basti pensare che le linee guida nazionali raccomandano almeno il 5% e paesi come la Germania superano il 10%. In questo ambito, peggio del Veneto di Zaia c’è soltanto la Campania del presidente De Luca”.

Nelle Ulss venete “mancano psicologi e i pochi che ci sono hanno per lo più contratti precari. Questo concorso non avrebbe risolto le gravissime carenze di un sistema sotto finanziato da anni, ma rappresentava un’occasione a suo modo storica: era la prima volta, che Azienda Zero metteva a bando degli incarichi per psicologi a tempo indeterminato nelle Aziende Ulss e, non a caso, sono stati ben 2.140 a rispondere alla chiamata. Ma la super azienda voluta da Zaia- sottolineano Baldin e Guarda- a capo della Sanità veneta, con la promessa che avrebbe snellito le procedure e garantito risparmi ai veneti, si rivela quindi un gigantesco fallimento: quanto è costato questo concorso, che non ha portato a nulla? Alle spese ordinarie già di per sé ingenti, considerato il numero di iscritti, si sommano le spese legali, soldi della sanità pubblica che potevano essere spesi per la salute dei veneti. Siamo di fronte a una vicenda paradigmatica della storia recente del Veneto”. Parla di “fallimento completo Elena Ostanel, consigliera regionale de ‘Il Veneto che Vogliamo’: “Se i riconoscimenti per i successi vengono giustamente elargiti, a questo punto le assunzioni di responsabilità per i disastri amministrativi, di cui questo concorso rappresenta un caso paradigmatico, devono essere riconosciute, con i provvedimenti conseguenziali. Questo è un fallimento di Azienda Zero. Rappresentarlo in ogni altro modo vorrebbe dire prendere in giro i cittadini veneti e tutte le professionalità capaci del nostro apparato sociosanitario”. E spera che adesso “il mantra di palazzo Balbi non sia -al solito- far finta di nulla e girarsi verso il prossimo riflettore”