Non è colpa delle amministrazioni che ne se infischiano se cimiteri, aiuole e strade nell’Alto Vicentino sono invase dalle erbacce. In risposta alle tante polemiche, che a ricorrenza settimanale invadono il web e i vari siti ‘Sei di quel paese se…’, dove imperversano le critiche per “il cimitero invaso dalle erbacce”, “l’aiuola che ha l’erba talmente alta che oscura il traffico” o “il marciapiede che per salirci bisogna scavalcarlo”, gli amministratori ammettono la loro impotenza davanti al verde che cresce e alle difficoltà per tenerlo a bada.
Il fatto è, che dal 2016 in Veneto è entrata in vigore una legge che vieta l’impiego dei diserbanti e solo grazie a deroghe specifiche dei sindaci si potrebbe non ottemperare il divieto procedendo quindi al diserbo.
Ecco quindi spiegata la ragione per cui, l’erba alta, oggi è più difficile da togliere.
“L’articolo 11 della proposta di regolamento comunale vieta l’uso degli erbicidi, obbligando gli operatori a eseguire pratiche alternative al diserbo chimico”, aveva spiegato a suo tempo Giuseppe Pan, assessore regionale all’Agricoltura.
Il che, in parole povere, significa che in zone come i cimiteri, e in determinate aree urbane, l’unico modo tempestivo per risolvere il problema è quello di strappare le erbacce con le proprie mani.
A spiegare bene il concetto, che da tempo tormenta gli amministratori dell’Alto Vicentino, ci ha pensato Andrea Zorzan, assessore di Thiene, che interpellato per rispondere sul perché il cimitero di Thiene sia particolarmente ‘infestato’ di erbe, alla pari di molti dei comuni limitrofi nei quali spesso cittadini intervengono volontariamente a mettere in ordine strappando le erbacce con le loro mani, ha spiegato: “La Regione Veneto ha vietato l’uso del diserbante. Scelta che non giudico, ma che mi limito a rispettare in qualità di amministratore. Nell’impossibilità di praticare questa soluzione, a Thiene abbiamo deciso di intervenire con uomini e mezzi, il che comunque implica ovviamente spese maggiori rispetto a quelle necessarie per la pratica del diserbo proprio perché si deve ricorrere a più uomini e a maggiori ore di lavoro. A Thiene, inoltre, ci sono 120 chilometri di strade, con due lati, il che equivale a 240 chilometri in totale da trattare. Il diserbo meccanico comporta spese alte, che non si possono sostenere a cadenza costante, soprattutto in estati come questa, caratterizzata da un’umidità molto alta che fa crescere l’erba a dismisura”.
Cosa fare quindi per dedicarsi al diserbo come servizio prioritario? I Comuni dovrebbero, per forza, sacrificare altri servizi, come il contrasto alla zanzara tigre, la manutenzione del verde pubblico, la potatura degli alberi ad alto fusto, la pulizia dei tombini.
Una situazione complessa, che speso non viene compresa a fondo perché i servizi si tende a darli per ‘scontati’.
“Nel caso di Thiene – ha concluso Zorzan – posso confermare che l’amministrazione agisca sempre in modo onesto e trasparente. Ho informato i thienesi che io, alla pari dei miei colleghi dei comuni limitrofi, sto gestendo una situazione complicatissima e per il momento è impossibile raggiungere tutte le strade. Per questo ho chiesto aiuto ai cittadini. Un semplice aiuto, che se però viene sommato tra tutti, si trasforma in un aiuto preziosissimo: occupiamoci ognuno del pezzetto che sta davanti a casa nostra e tutti insieme riusciremo a mantenere bella e ordinata la nostra città. Io rimango convinto che pagare le tasse, in modo equo e proporzionato alle possibilità, per garantire a tutti i servizi, sia una cosa giusta e doverosa, come doveroso dovrebbe essere l’impegno di tutti per un costante aumento del senso civico, aspetto su cui continuerò a battermi senza abbassare la guardia. Se non ci fossero abbandoni di rifiuti, se non ci fossero danni volontari a beni comuni. Se tutti pulissimo i 3 metri di marciapiede davanti casa, Thiene sarebbe ancora più bella e con la Tasi più bassa o con altri servizi aggiuntivi coperti dalle risorse che si libererebbero”.
E a chi si è lamentato che nel cimitero di Thiene ci siano talmente tante zanzare da rendere addirittura difficili le visite, l’assessore ha
A.B.