RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Gent.ma Redazione,

sono Maino Carlo, Preside della scuola S. Dorotea di Thiene. Vi scrivo in risposta alla lettera scritta dal signor Renato Corà al Cardinale Parolin per fargli presente la situazione della nostra scuola.

Indubbiamente ogni intervento che cerchi una soluzione alla prospettata chiusura della scuola, è da apprezzare. La lettera però non rende giustizia al grande impegno che tanto l’attuale quanto il precedente Consiglio d’Istituto hanno messo in campo per trovare una soluzione. Nonostante questo impegno ed aver bussato a molte porte, a tutt’oggi non abbiamo trovato né un gestore gradito alle suore che possa prendere in mano la scuola, né una sede dove poterla trasferire.

Abbiamo chiesto un impegno a tutti i genitori dei nostri alunni per reperire i fondi necessari per ristrutturare uno degli edifici dove sarebbe possibile trasferire la scuola, come ad esempio l’ex seminario minore dei Frati Cappuccini di Thiene, ma finora la risposta è stata insufficiente.

Chi dichiara di volersi impegnare per non lasciar chiudere un’istituzione meritoria come la scuola S.Dorotea, potrebbe farsi parte attiva nel reperire i fondi che ci servono. Senza una sede è infatti difficile trovare chi si impegni a farsi carico della gestione perché una scuola paritaria come la nostra non è fonte di guadagno. E a riprova di quest’ultima affermazione cito il dato della Conferenza Episcopale Italiana che ha rilevato la chiusura di 1.500 scuole paritarie negli ultimi dieci anni a causa della mancanza di vocazioni negli Istituti Religiosi che le gestivano e della difficoltà a far quadrare i bilanci. E a riguardo di quest’ultimo aspetto mi sento in dovere di fare una precisazione rispetto a quanto affermato dal signor Corà nella sua lettera quando dice che gli edifici che oggi ospitano la scuola S.Dorotea e la comunità delle suore “moralmente sono dei cittadini thienesi perché costruiti ed ampliati grazie ai loro contributi”. Se è vero che singoli benefattori thienesi hanno contribuito con le loro donazioni a far crescere la scuola, è altrettanto vero che di gran lunga il maggior apporto è stato dato dal lavoro gratuito ed appassionato di generazioni e generazioni di suore! Forse però il signor Corà si riferiva all’edificio dove era ospitato l’orfanotrofio Chilesotti-Velo, che il Comune di Thiene ha venduto alle suore Dorotee una ventina di anni fa.

Infine una domanda: cosa c’entra la questione della possibile chiusura della scuola S.Dorotea con la presenza in città del centro islamico di via del Rosario? Se i mussulmani di Thiene e del territorio circostante si sono lanciati nell’impresa di costruire la cosiddetta moschea, va esclusivamente a loro merito. Meglio un centro di culto, anche se di una religione diversa da quella cattolica, che una sala di videogiochi o di gioco d’azzardo! Semmai sarebbe da chiedersi perché i cristiani non dimostrino lo stesso impegno nel tener viva un’istituzione educativa che da oltre due secoli promuove i loro valori.

Cordiali saluti, Carlo Maino

 

Thiene. ll caso Dorotee approda in consiglio. Corà scrive al cardinale Parolin

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia