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Il Papa scrive ai veneti ed esalta il volontariato: “Ricucire e riparare”

Non se lo aspettava Don Marco Pozza di ricevere una lettera del papa e invece, dopo la telefonata per il suo compleanno, il Pontefice ha stupito ancora.

Questa volta con parole gentili e sagge, in un momento delicato, destinate ai quotidiani veneti per tutti i cittadini, quelli rinchiusi nel carcere Due Palazzi, dove Don Pozza è cappellano e per tutti quelli fuori dal carcere, che si trovano in piena emergenza da Coronavirus.

“Oggi siamo sottoposti alla tentazione di gettare invece che riparare, di sfasciare piuttosto che ricucire: è la sorte che riserviamo non solo agli oggetti, ma anche alle persone, soprattutto a quelle più indifese – ha scritto Papa Francesco – Se immagino la carità come fosse un romanzo, allora ci sono dei capitoli bellissimi che sono stati scritti a Padova. Lo Spirito Santo ha ispirato molti figli della vostra terra che, a loro volta, sono diventati d’ispirazione per inventare altre pagine di carità”, ha concluso Bergoglio.

Stupito ed emozionato Don Marco Pozza, che ha commentato: “Il gesto che Papa Francesco ha compiuto ha un tocco di unicità e di particolarità. La lettera del Papa è stata scritta per la casa circondariale di Padova, città scelta come capitale europea del volontariato 2020 e quindi, simbolicamente, è come se avesse scritto a tutti coloro i quali operano in quel mondo, tutti i volontari che con i professionisti stanno dando il meglio di loro in questa situazione di emergenza. Il Papa sta vivendo con apprensione questo momento, tanto da aver accettato di celebrare la Messa in diretta televisiva, da solo ovviamente, a Santa Marta. Questa mattina ci ha sorpreso e ci ha fatto enorme piacere leggere le parole del Santo Padre, perché attraverso questa lettera è come se avesse accarezzato tutto il mondo delle carceri che sta soffrendo”.

di Redazione Altovicentinonline