“I reati predatori in provincia di Vicenza sono in aumento”. Lo ha detto il prefetto uscente Salvatore Caccamo in occasione della firma di circa 50 sindaci. Compresa anche quella di Michelusi perché da oggi, secondo il protocollo sottoscritto, affiderebbe la videosorveglianza della ‘sua’ città alle forze dell’ordine. Ma non era così già per Thiene almeno secondo quanto dichiarato da lui, pubblicamente e via streaming ai suoi concittadini, quando rispondeva ad una parte di loro rappresentata dalla minoranza seduta alla sua sinistra circa quelle telecamere che ora potrebbero finire oggetto di un procedimento giudiziario?
Furti e rapine in crescita. Secondo il prefetto di Vicenza, che è in procinto di partire per Agrigento per essere sostituito dal messinese Francesco Romano, i cosiddetti reati predatori ” in questo particolare momento registrano una pervicace reiterazione”. Una dichiarazione netta, veritiera, contenuta in un comunicato stampa del Ministero degli Interni.
Ieri mattina, nell’occasione della firma del ‘patto’, a riportare quello che sembra addirittura un dolore vissuto dalle proprie comunità  gli stessi primi cittadini. Sindaci che in queste ore stanno rilasciando dichiarazioni sul senso di insicurezza vissuto dai propri cittadini, che descrivono la violazione fisica ed emotiva di chi subisce un furto. Non ha peli sulla lingua il sindaco Gonzo di Isola Vicentina che riferisce di episodi criminosi che vengono sempre più anticipati nell’orario. Se prima ladri o rapinatori entravano in azione col calar della sera, adesso, sembrano non avere più pudore. Agiscono sempre più smaliziati e spregiudicati: “c’è chi racconta di avere ricevuto la vista dei malviventi anche alle quattro del pomeriggio”. Ancora più accorato l’appello lanciato sempre ieri dalla sindaca di Sandrigo che parla di quanto rimane scosso chi subisce l’incursione dei ladri. Con i microfoni accesi ha raccontato di vittime che si sono visti piombare i delinquenti mascherati mentre loro erano in casa. Qualcosa che poteva sfociare in rapina, o finire nel sangue, se il malcapitato di turno non avesse mantenuto la calma. E’ quanto capitato a Zugliano ad un infermiere che ha trovato aperti cassetti,  armadietti di casa e la finestra rotta della propria abitazione al piano terra in via Santa Maria, ispezionata dai malviventi che però sono fuggiti a mani vuote, forse per l’arrivo del padrone di casa.
Sempre a Zugliano, appena qualche giorno fa, è stato svaligiato il centro parrocchiale del paese. Il tutto è accaduto la notte successiva alla chiusura del torneo di calciobalilla. In questo caso, pare, che i malviventi sapessero che i volontari della parrocchia avevano racimolato un bel po’ di soldini nell’occasione della gara. Sono andati a colpo sicuro ed hanno prelevato la refurtiva sostanziosa, scappando via e lasciando una porta forzata. Furti analoghi ci sono stati segnalati a Lugo di Vicenza, a Fara Vicentino e a Villaverla il sindaco Peron ha rilasciato un’intervista a Tva dove lancia l’allarme, che è diventato anche sociale visto che i malviventi non si fanno scrupolo nemmeno dei ‘fragili’. Così come a Thiene le auto trovate coi vetri spaccati durante una sola notte. A Schio non c’è giorno che passi e che fatti gravi si prendano sempre più spazio nelle cronache locali. La situazione è simile in tutti i Comuni dell’Alto Vicentino, compresa la valle. Tutto questo è nelle statistiche,  dato che il periodo prenatalizio è quello in cui la cosiddetta ‘microcriminalità diffusa’ si fa avanti con maggiore forza. Sempre Thiene, con gli ultimi fatti di cronaca riportati dalla nostra testata, deve fare pure i conti con le baby gang. Le scene da guerriglia urbana non hanno evitato le dichiarazioni di un sindaco che tende ad arrabbiarsi se la stampa riporta quello che avviene sotto gli occhi di decine, decine e decine di testimoni agguerriti.
Le telecamere.  Ormai l’opinione pubblica non capisce più nulla. Come se quel polverone, che strategicamente è stato alzato in consiglio comunale davanti a domande scomode per non andare al nocciolo della verità denuncia da Giovanni Scarpellini, stesse colpendo dritto negli occhi chi cerca di capire una situazione aggrovigliata. Per non scadere nelle provocazioni lanciate in queste ore, si attende che il sindaco renda nota alla città la risposta del Prefetto in merito alla sua richiesta di tirare dentro nel ‘patto’ firmato con il prefetto il Consorzio di Polizia Locale Nevi. Ma da quando lo Stato tratta e firma patti con consorzi municipalizzati? Un prefetto è un rappresentante del Governo e la sua competenza riguarda le forze dell’ordine di Stato: Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Chi è addetto ai lavori sa che solo la Regione Veneto riconosce e legifera sulla polizia locale. Per questo sarà interessante capire la risposta del Prefetto di Vicenza. Siamo alle solite: è come quando il sindaco di Thiene ha chiesto al Garante per la privacy di dare il suo parere, ma non ha mai detto ai cittadini che risposta ha ricevuto. Forse perché ancora non c’è?
Volano gli esposti. Sarebbero almeno tre gli esposti presentati in questi giorni da altrettanti ‘cittadini’ intenzionati a portare questa vicenda oltre la bagarre politica.  Infatti, se c’è chi come il consigliere leghista di minoranza Andrea Busin che sceglie la via della saggezza, dichiarando che probabilmente se ci fosse stata un’ammissione di leggerezza da parte del Comune di Thiene non si sarebbe arrivati a certi livelli, c’è invece chi ha fatto ricorso ad altre vie. C’è, insomma, chi vuole sapere se quanto dichiarato dall’ormai felice pensionato, ed ex Comandante, Scarpellini sul sistema di videosorveglianza corrisponda al vero e perché Michelusi stia tirando così tanto la corda pur di non dare risposte sacre e dovute.
di Redazione AltovicentinOnline
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