“Schio è una città embrione di capacità e crescita. Dobbiamo essere orgogliosi e smettere di lamentarci, prendendoci ognuno le proprie responsabilità Anche politicamente, perché se la politica è diventata puro messaggio ma non ha dato risposte al paese e ha delegato ai tecnici la responsabilità del Paese, è anche colpa nostra, perché la politica siamo noi. Ora è il momento di un nuovo Rinascimento. Ognuno di noi sia il tassello migliore di quel grande puzzle che è il mondo che vogliamo”.
Pienone al Teatro Astra di Schio per gli auguri di Natale del sindaco Valter Orsi e dell’amministrazione comunale, che la termine di un anno impegnativo hanno voluto condividere quanto di bello questo 2021 ha portato alla città.
Un Valter Orsi pieno di grinta e ottimista ha voluto la presenza anche il Consiglio Comunale dei ragazzi,
e “i giovani che sono il nostro futuro. Devono essere presenti nei momenti di condivisione – ha sottolineato il primo cittadino – Sono loro che raccoglieranno il nostro testimone e proietteranno la città nel domani”.
“Servono le idee dei giovani, perché tutte le decisioni vengono prese dagli adulti e spesso le idee di adulti e giovani sono molto diverse”, ha detto Samuele, emozionato ma risoluto.
Presenti anche i consiglieri in rappresentanza delle minoranze, colleghi dei Comuni limitrofi, i rappresentanti delle associazioni di categoria ed i consiglieri regionali Silvia Maino e Giacomo Possamai.
Delicato l’accompagnamento musicale del quartetto Gruppo Caronte che ha proposto tradizionali canzoni natalizie, di quelle che arrivano sempre in fondo al cuore.
“Ritrovatrsi così in tanti dopo un così lungo periodo di fermo è meraviglioso – ha detto l’esuberante presentatore Luca Fabrello, apprestandosi ad introdurre la serata con la consegna di tre targhe di riconoscimento a gruppi di volontari – Ricordiamoci di ringraziare, ricordiamoci di dire la parola ‘grazie’ a chi ci sta intorno. Una parola che scalda il cuore e può cambiare la vita”.
Fabrello ha voluto ricordare l’operosità di Schio, città manifatturiera, nota nel mondo soprattutto nel settore tessile.
Tre le targhe di riconoscimento, consegnate dal vice sindaco e assessore al Sociale Cristina Marigo.
Un numero ridotto rispetto alle sette che venivano consegnate fino agli anni scorsi, “per concentrarne il valore”.
Fondata nel 1914, la Schola Cantorum Santa Cecilia ha preso vita nel 1920, dopo la guerra. Canto come forma di socialità e arte, che è stata tramandata fino ad oggi ed è una delle eccellenze di Schio.
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico di Schio, nato nel 1951 come squadra di soccorso, ha compiuto 70 proprio quest’anno. La stazione di Schio è molto importante soprattutto per la collocazione della città a ridosso di splendide montagne. Con il covid e la riscoperta del turismo d’alta quota, il Soccorso Alpino di Schio rappresenta una sicurezza per residenti e turisti. “Per numero di vite salvate sulle montagne di casa e per la forza d’animo e generosità”, è il messaggio riportato nella targa.
Riconoscimento all’associazione artistica Schio Teatro 80, nata il 23 settembre del 1980, una delle associazioni più giovani d’Italia, oggi divisa in quattro sezioni: prosa, bottega del teatro, teatro forum e skenè. “Il teatro è educazione, approccio, intenzione di portare la cultura del proprio paese”, ha sottolineato il presidente Paolo Balzani.
Gli auguri del sindaco Valter Orsi
“La situazione ha portato molti ad un livello di esasperazione a causa della pandemia – ha sottolineato Orsi – Ma ci sono tantissime cose positive. La nostra città ha vissuto grandi trasformazioni. E’ una città sottoposta ad intervento così imponenti da non avere precedenti. I cambiamenti climatici ci hanno messi davanti a nuove difficoltà. Abbiamo impostato una programmazione per riadattare il territorio e collegato con la fibra ottica quasi tutta la città. Dove manca, arriverà presto. Schio è e sarà un grande cantiere ancora per anni. Questo crea disagi, ma è fondamentale per un futuro migliore, senza rischi, connesso e moderno. Non possiamo lasciare ad altri quello che dobbiamo fare noi ora, a garanzia delle future generazioni. Ogni trasformazione crea malumori, ma un’amministrazione deve fare quello che si rivelerà giusto nel prossimo futuro. Abbiamo un sistema economico di prim’ordine, un sistema economico sano nonostante la crisi pandemica, grazie ad imprenditori seri e capaci. A Schio c’è un embrione di grandissima capacità. E’ meglio premiare chi spinge sull’occupazione, piuttosto che pagare chi rimane a casa intenzionalmente. C’è un segno di efficienza già programmato”.
Il primo cittadino ha voluto ringraziare ufficialmente le società partecipate, di proprietà dei Comuni, che operano in città e nell’intero territorio.
“Abbiamo la responsabilità di trasformare in investimenti e non in spese i soldi del PNRR – ha continuato il sindaco, che auspica una Schio sempre più ‘verde’ e attenta all’ambiente – Il comparto culturale sta ricominciando a lavorare, così come il mondo dello sport. La nostra comunità è impegnata per non lasciare indietro nessuno. Abbiamo sempre costruito una politica di crescita importando risorse dall’esterno, senza pesare sulle tasche dei nostri cittadini”.
Al termine della cerimonia una sorpresa per il primo cittadino, con la canzone ‘Easy’ suonata e a lui dedicata, che lo ha indotto a danzare accompagnato dalla sua compagna sul palco.
A.B.
