La ‘dea della caccia di casa nostra’ chiede al Governo i soldi per risarcire gli allevatori che si sono trovati col bestiame sbranato dai lupi, ma non solo. Nella sua interrogazione presentata alla Camera dei Deputati, l’onorevole Maria Cristina Caretta, chiede un piano di gestione e contenimento del lupo: “Sempre più vicino ai centri abitati”. E’ ancora acceso il dibattito sulla presenza del lupo sull’Altopiano, dove ieri, sono state rinvenute le carcasse di altre 25 pecore sbranate, sulle quali stamane, il servizio veterinario svolgerà delle analisi . Le pecore sbranate sono state recuperate a Gallio, in zona Colle del Galstagh, dai vigili del fuoco.
L’ennesimo episodio che ha fatto insorgere gli allevatori dell’Altopiano, rappresentati da Coldiretti di Asiago e dal battagliero presidente dell’Unione Montana Emanuele Munari, concentratissimo su un argomento che è oggetto di scontro con gli animalisti.
‘Le reti anti-lupo sono inadeguate’
Nemmeno le reti posizionate negli allevamenti stanno servendo a molto perchè sarebbero troppo basse e fragili come protezione. Talmente inadeguate che molti allevatori non le hanno nemmeno installate. Non le hanno posizionate anche perchè le reti anti-lupo della Regione penalizzerebbero negli aiuti economici, di circa il 20 per cento.
“Alla luce dell’incremento esponenziale ed incontrollato delle popolazioni di lupo (Canis lupus) su molte aree del territorio nazionale e dei gravi danni che le predazioni stanno provocando alle attività agricole, di allevamento, alla fauna selvatica, al turismo, ma anche per scongiurare eventuali attacchi alle persone da parte di questo grande carnivoro che si sta avvicinando sempre più ai centri abitati- dichiara Maria Cristina Caretta- Hopresentato alla Camera dei Deputati una interrogazione al Governo affinché venga attuato immediatamente un efficace Piano di gestione e di contenimento del lupo su tutto il territorio nazionale così come avviene in tutta Europa.
6 mesi per i danni
Nell’interrogazione della Caretta la richiesta affinché “vengano risarciti i danni causati dalle predazioni dei lupi sul territorio italiano, entro e non oltre sei mesi dall’accertamento effettuato dalle autorità competenti”.
“I nostri allevatori sono già provati dalle difficoltà causate dalla grave crisi economica e non possono affrontare ulteriori costi legati alle predazioni dei branchi di lupi. Questa grave situazione porterà all’abbandono delle nostre aree rurali distruggendo il sistema socio economico. Il Governo deve intervenire urgentemente con l’approvazione di un Piano di gestione e di contenimento del lupo – conclude Caretta – in modo da garantire la compatibilità tra la presenza controllata di questo grande carnivoro e le varie attività umane”.
di Redazione AltovicentinOnline