“Il calo di donazioni non è diventato una realtà con cui ci dobbiamo confrontare, ma non dobbiamo farlo da rassegnati, chinando la testa, bensì studiando delle strategie per rialzarci, in quanto molte persone hanno bisogno del nostro sangue, quindi non possiamo lasciarle sole. Due sono i principali problemi con i quali dobbiamo fare i conti: il calo di donatori e la carenza di medici trasfusionisti che porta alla chiusura dei centri trasfusionali”. Con queste parole la presidente provinciale di Fidas Vicenza, Chiara Peron, è intervenuta questa mattina all’Auditorium di Costabissara, in occasione dell’assemblea provinciale dell’Associazione.
Prima dell’inizio dei lavori sono stati ricordati i donatori scomparsi nel 2022, in particolare il cav. Giancarlo Beria, che per vent’anni ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Associazione.
Al 31 ottobre Fidas Vicenza ha registrato 23.231 donazioni effettuate, con un calo di 1.489 (-6,02%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Dati che ci fanno riflettere, ma al tempo stesso non ci sorprendono – prosegue la presidente Peron – se pensiamo al perdurare della pandemia da Covid-19, al momento storico di recrudescenza inflattiva, al contesto geopolitico che ci circonda. Tutte situazioni che rendono complesse le condizioni di vita delle persone, portando a rifugiarsi sempre più nell’individualismo, dimenticandosi della necessità di rapportarsi con il prossimo, cosa necessaria anche per una crescita culturale dell’individuo”.
La forza della chiamata associativa. “Il progetto da tempo attivato, che prevede la chiamata dei donatori alla donazione – spiega la presidente Peron – è l’unica arma che abbiamo per restare in contatto con i soci, ma in particolare per convincere chi ha bisogno di una “spinta”, pur essendo un donatore convinto e degno della massima considerazione. È fondamentale che ogni Gruppo, nel territorio, svolga con puntualità questo servizio, perché non abbiamo altre opportunità per portare i donatori ad essere più assidui nel loro atto di generosità”. Al fine di sensibilizzare i responsabili associativi, Fidas Vicenza ha promosso nel territorio dei percorsi formativi sulla “chiamata associativa”.
Collaborazione Fidas Vicenza – Admo Veneto. Lo scorso ottobre Fidas Vicenza ed Admo Veneto hanno sottoscritto un importante accordo finalizzato a sensibilizzare i reciproci donatori, sulla scia di un principio fondamentale: il diritto alla vita non è una cosa su cui fermarsi a discutere. È un diritto irrinunciabile che va riconosciuto a tutti. Concretamente, la collaborazione mira a sensibilizzare sull’importanza della donazione di midollo osseo, nonché a creare una “rete di aiuti” reciproca tra volontari Fidas Vicenza ed Admo Vicenza.
Centri trasfusionali in difficoltà. La carenza di medici è sempre più accentuata. All’ultimo concorso ha partecipato un solo medico su 12 che i vari Dimt regionali avevano richiesto.
L’Ulss 7 è in forte difficoltà, l’Ulss 8 in equilibrio instabile. Già il 2022 era partito con le aperture ridotte dei Centri trasfusionali in entrambe le Ulss. Oggi dobbiamo gestire le aperture 2023 con un calendario di breve scadenza, per appurare se lo scenario resta tale o cambierà a causa di fuoriuscite di personale.
È in atto un costante rapporto con il Dimt di Vicenza, con l’auspicio che possa portare ad un miglioramento della situazione, a tutto vantaggio dei donatori e di chi ha bisogno del nostro sangue.
“Confidiamo – continua la Presidente Peron – nel nuovo progetto promosso da Centro nazionale sangue ed Ulss 8 per la “Plasmaferesi produttiva: riorganizzazione e potenziamento dell’attività del Dipartimento di Medicina trasfusionale della provincia di Vicenza – Una sperimentazione gestionale”. L’obiettivo del progetto è studiare e sperimentare nuovi modelli organizzativi in grado di migliorare l’efficienza dei processi di prenotazione e raccolta, incrementando la produttività delle donazioni e migliorando allo stesso tempo la gestione dal punto di vista dei donatori, attraverso anche la sperimentazione di nuovi modelli di collaborazione interprofessionale”.
Propaganda e Giovani in prima linea. “La sensibilizzazione del dono – spiega il responsabile della Commissione Propaganda, Thomas Festa – è stata al centro di azioni decisamente trasversali. Nell’anno che volge al termine, abbiamo ripensato alle attività di promozione del dono nelle varie manifestazioni, radio locali, Tv oltre che nei Social”.
Alisea Salmaso, responsabile del Coordinamento Giovani, aggiunge: “stiamo uscendo da questa pandemia più forti di prima, perché quel “distanti ma uniti” che ci ha tenuto vicini finché eravamo distanti davvero, a causa della pandemia, ha fatto sì che si instaurasse un senso di solitudine che ci ha abbracciato e che si è insidiato nel nostro animo, permettendoci di capire quanto bella è la vita, rilanciando le nostre nuove priorità, riuscendo a dare ancora più valore ai nostri affetti”. E, rivolgendosi agli adulti ha detto: “Noi, da parte nostra, speriamo, come sempre, di crescere tanto e di continuare a lavorare sempre con questo entusiasmo che ci contraddistingue. Voi, da parte vostra, provate a tenderci sempre il braccio, che altrimenti rischiamo di cadere”.
Il Progetto Scuole cerca influencer. “Nella città siamo entrati a far parte del progetto che vede Fidas inserita nel Piano offerta formativa territoriale – spiega la responsabile del Progetto Scuole, Luisa Segato – ossia nella scelta che possono effettuare le scuole inscrivendosi nel sito del Comune di Vicenza e, richiedendo ore di formazione per sviluppare degli argomenti di proprio interesse. Ma vogliamo anche aprirci a nuove opportunità. Per questo, siamo alla ricerca di testimonial giovani, neomaggiorenni donatori di sangue che vogliano diventare “influencer” dei loro coetanei, fornendo la loro esperienza attraverso testimonianze nei social o in qualsiasi ambito di loro gradimento”.