Un incontro tutto sommato leggero, che non ha affrontato i drammi della salute mentale, ma che è servito per comprendere che a volte basta veramente poco per prendersi cura di se stessi. Si è svolto a Fara Vicentino un importante incontro dedicato al tema del Benessere e Cura di Sé, organizzato dalla cooperativa Mano Amica in collaborazione con l’Ulss 7. L’evento, rivolto a un pubblico numeroso e attento, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare e fornire strumenti concreti per il benessere psicologico e la gestione della salute mentale.
Ad aprire i lavori è stata la Barbara Berengo, responsabile del settore disabilità e prevenzione suicidi per Mano Amica, che ha introdotto il tema del benessere psico-fisico come elemento fondamentale per il miglioramento della qualità della vita. La professionista ha sottolineato l’importanza di interventi mirati e preventivi, che possano accompagnare le persone in difficoltà verso una maggiore serenità.
Il convegno ha visto la partecipazione di esperti di rilievo: il dirigente Eddi Frezza, il direttore degli Affari Sociali Lorena Bergozza, Direttore Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Consultori della stessa Ulss, e altri specialisti della cooperativa Mano Amica, tra cui la Paola Anzolin, Tommaso Maniscalco e Luca Tessaro. Tutti hanno portato il proprio contributo incentrato sulla prevenzione e cura dei disagi psicologici, proponendo anche indicazioni pratiche su come affrontare le sfide quotidiane che minacciano il nostro equilibrio emotivo.
Tra i temi più trattati durante la serata, la comunicazione si è rivelata un punto centrale. I relatori hanno evidenziato l’importanza di comunicare in modo sano e consapevole, a partire dalla famiglia. I toni e i modi di interagire, che dovrebbero essere rispettosi e chiari, sono fondamentali per costruire relazioni positive. Un’attenzione particolare è stata riservata all’uso dei social media, la cui comunicazione è spesso monca e frammentaria, privata di quegli aspetti para-verbali e non verbali che arricchiscono ogni interazione faccia a faccia, come la postura, gli atteggiamenti e l’espressione facciale. Il pericolo di un isolamento emotivo legato all’uso crescente dei social è stato sottolineato come una delle cause principali di disagio psicologico.
Inoltre, un aspetto interessante emerso nel corso della tavola rotonda ha riguardato il funzionamento del cervello umano. I relatori hanno spiegato come la nostra mente, nel corso dell’evoluzione, si sia adattata a ricordare principalmente gli eventi negativi, in un’ottica difensiva, per evitare pericoli. Questo “automatismo” fa sì che si tenda a focalizzarsi sugli aspetti negativi della vita, trascurando spesso quelli positivi, un fenomeno che può contribuire a una visione distorta e pesante dell’esistenza.
Altro punto chiave è stato l’impatto sociale delle restrizioni imposte dalla pandemia del Covid 19. Lorena Bergozza ha parlato dell’effetto che il distanziamento sociale ha avuto sulle dinamiche relazionali, generando fenomeni di isolamento e riducendo i momenti di aggregazione che invece sono essenziali per il benessere psicologico. Un invito, quindi, a riappropriarsi della socialità e a superare la solitudine attraverso nuove modalità di interazione.
L’incontro si è concluso con l’annuncio di un ulteriore appuntamento, previsto per il 13 marzo, che approfondirà i servizi disponibili nel territorio per il supporto psicologico e sociale. Un’occasione in più per riflettere sul benessere individuale e collettivo, con l’obiettivo di creare una comunità più consapevole e pronta a sostenersi reciprocamente.
Il convegno è stato accolto con grande interesse, lasciando i partecipanti con una sensazione di speranza e motivazione per affrontare le sfide quotidiane con maggiore serenità e consapevolezza.Incontri che qualcuno della palatea ha dichiarato di volere in altre occasioni, nel rispetto degli impegni professionali dei relatori.
di Redazione AltovicentinOnline (ha collaborato Giovanni Sella)