Hanno scelto una data simbolica, simbolo di amore e dolcezza, per chiudere per sempre il loro ristorante che per 45 anni è stato il punto di riferimento per l’Alto Vicentino e non solo.
“San Valentino è la data dell’ultima cena di Piero e Marisa, poi chiudiamo per sempre l’attività”.
A spiegare la sofferta decisione è Davide Crosara, titolare che porta avanti la tradizione di casa nata nel 1977, che con la voce rotta dall’emozione spiega le motivazioni che hanno portato lui e la famiglia, loro malgrado, a decidere di dire ‘stop’.
Il covid, con le sue infinite restrizioni, gli eventi vietati che sono la principale risorsa per un locale nato apposta per quello e infine le bollette aumentate a dismisura, raddoppiate, triplicate, che implicano spese folli. Troppo, anche per un’attività sana che viene svolta in un locale di proprietà.
“Abbiamo decido di fermarci, di chiudere in tempo onorando tutti i nostri impegni sia con i dipendenti che con i fornitori – ha continuato Crosara – Il nostro locale è nato per gli eventi e lo stop imposto dalle norme anti covid ci ha causato grandi problemi”.
Il titolare ammette che i ristori annunciati e promessi ci sono stati, ma confessa che non sono stati sufficienti a mantenere in piedi la struttura. Un ristorante imponente, fatto di tradizione e buona cucina, fatto di legami e rispetto, in cui il lavoro è sempre stato fatto con il cuore. Crosara auspica di non aprire la strada ad altri colleghi, che lamentano situazioni molto simili. Del resto, ristoranti e negozi che chiudono a causa delle conseguenze della pandemia se ne contano ogni giorno.
“Per una pizzeria o una trattoria è eventualmente più facile reinventarsi, ma per una struttura come la nostra non è possibile – ha spiegato il titolare – Noi siamo nati per gli eventi e siamo cresciuti con loro. Gli eventi sono il nostro tratto distintivo e ci piace lavorare bene. Ma un ristorante come il nostro, senza eventi non può stare in piedi”.
Adesso la consapevolezza, sfociata in una presa di responsabilità, che “non ci sono più le condizioni per andare avanti. Ce ne andiamo sapendo di avere fatto tutto il possibile per tenere in piedi la nostra attività. Ringraziamo di cuore i nostri clienti, i nostri collaboratori, dipendenti e fornitori. Rimane il dispiacere per i nostri genitori – ha concluso Davide Crosara – Noi giovani ci sapremo reinventare, loro hanno fatto nascere la nostra attività, che è stata il nostro orgoglio e avremmo sperato di poterla tenere aperta anche per loro”.
di Redazione Altovicentinonline
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