Perchè così tanti medici e infermieri lasciano gli ospedali? Sono stati migliaia in Veneto i camici bianchi e non solo che non appena hanno avuto l’occasione di lasciare il pubblico per il privato non ci hanno pensato due volte. Dai lampanti e oggettivi, sui quali la Regione Veneto non può non soffermarsi e fare finta di niente. Numeri che parlano di turni massacranti, di malcontento, di sfiducia e di salari da fame, che se pensi ai medici assoldati dalle cooperative e che vengono pagati a gettone profumatamente, fanno subentrare la frustrazione.
Regione Veneto e sindacati della dirigenza dell’area sanità sono arrivati a patti. Si è infatti tenuto oggi l’incontro che i sindacati avevano più volte sollecitato nei mesi scorsi, e le parti sono arrivate alla stesura di un protocollo di intesa che individua alcune azioni strategiche condivise volte al miglioramento del clima aziendale e all’avvio e al completamento della contrattazione integrativa aziendale. “Il protocollo mira, in primis, al monitoraggio e al miglioramento del clima aziendale, perché è importante intervenire per capire le motivazioni dello spostamento di sanitari dal pubblico al privato”, afferma l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin. Tra gli impegni assunti dalla Regione, quello di presentare ai sindacati i dati che emergeranno dall’indagine di clima avviata nel mese di dicembre; condividere annualmente il report sul livello del rischio clinico e di sicurezza sul lavoro; stimolare l’attuazione della contrattazione integrativa aziendale, non sempre avviata e conclusa dalle aziende pur a tre anni dalla sottoscrizione del contratto nazionale, affinché si definisca, auspicabilmente, entro il 31 marzo 2023; dare attuazione al patto della salute 2019-2021; favorire l’incremento delle prestazioni aggiuntive a 100 euro l’ora anche in ambiti diversi dai Pronto soccorso. Il protocollo verrà ora trasmesso a tutte le aziende sanitarie della Regione.