Torna a splendere il ‘Leone dell’Altopiano’. Inaugurazione in pompa magna ieri per il restauro di Forte Lisser a Enego, la fortezza militare costruita tra il 1912 e il 1914 a difesa del confine italiano contro l’impero austroungarico.
E una conferma da parte dell’amministrazione: “A breve ci sarà una seggiovia che collegherà il Forte con la sottostante Casara del Tombal.
Costruito a 1.633 metri di altezza, l’opera faceva parte dello sbarramento Brenta-Cismon e aveva il compito di bloccare l’accesso alla Valsugana orientale in caso di attacco nemico.
C’erano tutti all’inaugurazione: il sindaco di Enego Fosco Cappelleri, il vicesindaco Loris Frison, l’ex sindaco
Emozionato il primo cittadino Folco Cappellari, che oltre a sottolineare l’importanza del Forte per il comune di Enego ed il suo essere strategicamente fondamentale come punto di riferimento per il turismo, ha letto due lettere inviate dal governatore del veneto Luca Zaia e dal presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti che, scusandosi per la mancata presenza, hanno esaltato la storia e la bellezza del ‘Leone dell’Altopiano’.
“Il Forte rappresenta la memoria storica di Enego – ha spiegato Igor Rodeghiero – Ed è il simbolo della riqualificazione fatta nel pieno rispetto della memoria storica”. La memoria storica è stata anche la protagonista del saluto del sindaco Cappellari, che ha sottolineato l’importanza di far ‘vivere’ il passato ai suoi giovani e ai visitatori proprio grazie alla ristrutturazione del forte, che ora è agibile e rende visibile e tangibile la
“L’Italia è un paese che potrebbe vivere di turismo e il turismo porta economia”, ha commentato Lonardo Malatesta, storico che ha messo ‘lo zampino’ nella ristrutturazione e contemporaneamente autore di libri che raccontano in modo dettagliato la storia locale.
“Il Forte Lisser sarà un luogo di cultura – ha commentato il vicesindaco Loris Frison, ingegnere che ha supervisionato i lavori – In questo pianale sacro non apriremo bar o ristoranti, ma useremo questa splendida cornice per rappresentazioni teatrali o concerti”.
A descrivere l’imponenza del Forte e la sua importanza anche nella storia recente di Enego e dei suoi cittadini, ci ha
Anna Bianchini