Nuova allerta gialla per per forti temporali su tutto il territorio veneto: dalle oggi, mercoledì 19 luglio 2023 e fino alle 10 di domani, giovedì. Le previsioni meteo indicano infatti “una nuova fase di instabilità che favorirà lo sviluppo di fenomeni convettivi con probabili rovesci e temporali sparsi, dapprima sulle zone montane-pedemontane, e poi, dalla serata, anche su parte della pianura, specie centro- orientale”, spiega la Regione. Saranno possibili temporali localmente intensi con forti rovesci, grandinate, forti raffiche di vento.
Stato d’emergenza
Luca Zaia, presidente del Veneto ha firmato la dichiarazione di Stato di emergenza regionale a seguito della fortissima ondata di maltempo che ha colpito l’area dolomitica provocando considerevoli danni. E si mantiene in contatto con i sindaci dei territori colpiti e le squadre che stanno intervenendo, mentre è in corso l’attività per la raccolta di segnalazioni dei danni. Il quadro, al momento, è il seguente: a seguito del veloce transito di una linea temporalesca, sono state fortemente colpite da forti venti e grandine le aree del Comelico, Cadore ed alto Agordino. Sono stati misurati valori della velocità del vento con raffiche di 129 chilometri orari a Cortina d’Ampezzo e superiori a 140 in quota. Da una prima ricognizione risulta che oltre una trentina di fabbricati hanno subito danni a causa dei forti venti: tra questi, circa una quindicina hanno subito lo scoperchiamento del tetto. A Santo Stefano di Cadore una decina di persone, a causa dei danni alle coperture, sono state evacuate. Molte alberature sono cadute a terra, in particolare nella zona orientale, interessando la viabilità statale, regionale, provinciale e locale (per tutta la notte si è reso necessario chiudere la SP 6 di Danta di Cadore a causa degli alberi caduti, riaperta poco prima delle 8). Gli alberi schiantati hanno danneggiato numerosi autoveicoli (in corso la quantificazione) senza provocare fortunatamente feriti. Si sono verificate interruzioni di energia elettrica e delle telecomunicazioni in alcune aree, ma allo stato attuale sembra che la funzionalità sia stata ripristinata.
Oltre 100 gli interventi dei vigili del fuoco permanenti e volontari, delle squadre dei volontari di protezione civile e degli operatori delle infrastrutture stradali, elettriche e di telecomunicazione, di Veneto Strade, oltre agli addetti comunali. “Impensabile considerare una casualità l’ennesima calamità naturale che ieri ha devastato ancora una volta la montagna bellunese, creando pesantissimi danni al suo territorio fragile e alla sua popolazione. Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti”. Così Massimiliano Paglini, segretario Cisl Belluno Treviso, all’indomani della tromba d’aria che ha colpito la parte nord della provincia di Belluno, in particolare il Cadore, l’Agordino e il Comelico. “Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati, famiglie e imprese che hanno subito danni- prosegue Paglini- e valuteremo nei prossimi giorni quali iniziative mettere in campo per esprimere concreta solidarietà”. La Cisl Belluno Treviso lancia un appello affinchè “governo, istituzioni, enti locali, imprese e privati cittadini agiscano per fermare la deriva climatica che sta surriscaldando il pianeta. È necessaroi un piano che consenta una vera transizione energetica di tutte le abitazioni, incentivi mirati e non bonus a pioggia come il 110% che oltre ad aver consentito la transizione energetica di percentuali esigue di edifici su tutto il territorio, non ha sostenuto efficacemente le fasce di popolazione meno abbienti che non hanno disponibilità economiche. E infine va agevolata la transizione energetica delle imprese per ridurre al minimo le emissioni di CO2, principale causa del surriscaldamento globale e dei conseguenti violenti fenomeni meteorologici”.
