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Disastro vaccini a Marano, code sotto il sole e assembramenti. Fotogallery e video

Scene che non rispecchiano una sanità eccellente e che hanno avuto come protagonisti di code sotto il sole, per ricevere il vaccino, anziani, disabili e caregivers.

Due le file che gli utenti hanno dovuto percorrere prima di poter entrate nella palestra comunale di Marano Vicentino e ricevere la prima dose di Astra Zeneca. Qualcuno ha dovuto rinunciare perché tutto quel tempo in coda, con un disabile a casa, non se lo poteva permettere. Come non se lo potevano permettere quei vecchietti che per ricevere il farmaco anti covid hanno subito un trattamento non adeguato alla loro età, non rispettoso e, diciamo pure, umiliante.

Disabili in sedia a rotelle, anziani claudicanti, arrivati da tutto l’Alto Vicentino per una chiamata al vaccino che mescolava troppe categorie, quella del 1935 con e senza prenotazione, chi doveva ricevere la seconda dose, disabili dei centri e caregivers, qualcuno dei quali aveva con sé il figlio speciale costretto alla interminabile attesa.

Per dare il senso del ritardo, della confusione e della cattiva organizzazione, basti pensare che chi aveva fissato l’appuntamento per le 9, ha ricevuto il vaccino oltre mezzogiorno.

Qualcuno ha tentato di ribellarsi a quel trattamento, ma è stato subito messo in riga dagli Alpini, che hanno chiesto di non fare polemica e di non appesantire la situazione. Encomiabile il loro servizio di volontariato. Sono stati loro a regolare il traffico all’interno del parcheggio del palazzetto dello sport pieno di auto già alle 8.30. Sempre loro a regolare gli accessi e ancora loro a rifocillare gli anziani sfiniti che a mezzogiorno e mezzo avevano i volti solcati da una difficoltà fisica che probabilmente non si aspettavano. Forse anche per questo che alla Ulss7 Pedemontana si sono registrati circa 400 rifiuti al vaccino, con anziani che hanno declinato l’intenzione di sottoporsi alla somministrazione del farmaco già dalla prima telefonata.

Nulla da dire sul personale Ulss7, gentile, premuroso, stanco ma mai scorbutico. E’ toccato spesso a loro dare quelle spiegazioni che gli utenti non hanno avuto il tempo di ricevere con la chiamata che è arrivata, per alcuni di loro, solo ieri sera.

Una persona non è riuscita a frenare la lingua ed ha sbraitato contro Luca Zaia: “Che faccia meno conferenze stampa e che venga qui a vedere come sono trattati i nostri anziani”, ha detto una signora di Schio che accompagnava la madre in sedia a rotelle, in attesa da 4 ore.

“Il problema è che la gente è buona, sembra avere la sopportazione nel dna, non protesta, ma qui ci sarebbe da fare la rivoluzione, ci sarebbe da invitare certa politica per chiedere se farebbero trattare così i propri famigliari. Si manca di dignità a queste persone, che hanno faticato una vita che hanno pagato le tasse e che non meritavano di ricevere il vaccino in coda, sotto il sole, a quella età”.

“Sono in coda con mia madre nata nel 1935, non autosufficiente e cardiopatica – racconta la sua mattinata una maladense – Mia madre non si può permettere di stare sotto il sole cocente, questa attesa è snervante, ma soprattutto non degna di una società civile”.

Nel frattempo, ma suona più che altro come una presa in giro, l’invito della direzione della Ulss7 Pedemontana che chiede agli utenti di non presentarsi in anticipo per il vaccino. Il governatore Luca Zaia, nella consueta conferenza stampa, ha annunciato che ogni Ulss del Veneto avrà un punto vaccini aperto fino a mezzanotte e le vaccinazioni continueranno anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta.

A.B.