“Siamo stati presi in giro e non abbiamo ancora ricevuto le schede ospedaliere, sono molto preoccupato per quello che sta succedendo, perché se mancano alcune concessioni oggi, tra qualche anno altri reparti saranno a rischio”.
Robertino Cappozzo, presidente del distretto 2 della conferenza dei sindaci della Ulss 7 Pedemontana, si è lasciato andare ad uno sfogo dopo avere saputo, insieme ai suoi colleghi, che le tanto attese schede ospedaliere, contestate e bloccate da Luca Zaia in persona, con la promessa di rivederle per concedere ai sindaci dell’Alto Vicentino quanto da loro richiesto, sono state definitivamente approvate ieri in consiglio regionale e ai sindaci non è stata data nessuna comunicazione.
“Ci hanno preso in giro – ha commentato Cappozzo amareggiato – Non eravamo stati informati della conferenza e ad oggi non abbiamo le schede ospedaliere. Abbiamo appreso dalla stampa e dal comunicato delirante di un candidato sindaco della conferma del reparto di Otorinolaringoiatria, che tra l’atro c’era già, ma non ci è stata data nessuna informazione aggiuntiva. Nell’agenda della Regione non appare mai l’ordine del giorno. Ora siamo in balia di una grandissima confusione”.
Cappozzo ha confermato che, dopo quanto appreso oggi, tra i sindaci è cominciata una serie di confronti, che però sono difficili in quanto mancano pochi giorni alle elezioni e molti candidati sono in scadenza. “Non abbiamo chiesto Otorinolaringoiatria, perché ce l’avevamo già, avevamo chiesto Urologia e Chirurgia vascolare. E bisogna notare, che se manca la conferma di chirurgia vascolare, tra qualche anno perderemo anche emodinamica H24”.
Cappozzo si è scagliato anche contro il comunicato divulgato oggi da Ilenia Tisato, candidato sindaco di Schio, che si era dichiarata
Le schede ospedaliere
Sono state presentate oggi a Bassano le nuove schede di dotazione ospedaliera dal commissario della Ulss 7 Pedemontana Bortolo Simoni affiancato da Gianluigi Barausse direttore amministrativo, Emanuela Zandonà Direttore Sanitario e Alessandro Pigatto direttore dei servizi socio-sanitari.
“Cambia poco in numero di posti letti – ha sottolineato Simoni – Sono schede importanti, sulle quali possiamo operare con una certa discrezionalità. Resta comunque la carenza dei medici, risorse da reperire. Con queste nuove schede è stato fatto un lavoro soddisfacente su tutti e tre i nostri ospedali, Bassano, Santorso ed Asiago. Ora molto dipenderà dalla disponibilità dei medici. Sul fronte degli infermieri c’è disponibilità”.
Come anticipato mesi fa dall’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, cala l’area infantile mentre cresce la medicina (a causa dell’invecchiamento della popolazione). Sparirà dagli ospedali la lunga degenza, soppiantata dagli ospedali di comunità “senza interruzione di servizio per il degente” e dall’hospice, che porterà ‘nuovi’ posti letto a gestione pubblica.
Santorso rimarrà un ospedale ‘spoke’ e ad Asiago crescerà l’area dedicata alla riabilitazione.
“A Santorso ci specializzeremo su Neurologia, con l’unità neurovascolare di secondo livello per trattamento trombolitico ed endovascolare – ha spiegato Simoni – mentre ad Asiago cambierà poco o nulla ma sarà potenziata l’area riabilitativa che diventerà un polo di riferimento aziendale”.
Santorso perde definitivamente i reparti di Urologia e Nefrologia/Dialisi.
“Dovrà essere fatta la verifica sulla congruità della programmazione, entro 2 anni – ha spiegato Simoni – Inoltre, l’attivazione o disattivazione di posti letto, con particolare riferimento della lungodegenza negli ospedali di comunità e recupero e riabilitazione funzionale dovrà avvenire contemporaneamente senza interruzione di servizio. Nelle strutture intermedie attivate nelle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate, la degenza potrà essere prorogata di 30 giorni, nel caso non vi sia completa stabilizzazione del quadro clinico. Ulteriori posti letti, nelle strutture intermedie, saranno individuati con successivo provvedimento della giunta”.
Anna Bianchini
Paola Viero