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Dalla sedia a rotelle alle corse in spiaggia, ecco Giovanni dopo la gara di solidarietà

Che le cose per Giovanni siano cambiate in modo strabiliante lo si vede da come saltella sulla spiaggia al mare. Ma lo si sente soprattutto dalla voce di mamma Consuelo, aperta, allegra, un fiume in piena carico di emozioni e di positività, che fanno trasparire lacrime di gioia e trasmettono leggerezza.
“Giovanni ha scongiurato il peggio, ha compiuto 8 anni, ha cominciato a camminare posando tacco e punta, non avrà più bisogno di interventi e la sedia a rotelle non fa più paura”.

Giovanni è quel bambino di Sovizzo che un anno fa, per tutelare la sua privacy, avevamo chiamato Davide. Rischiava di rimanere in una sedia a rotelle per tutta la vita se non avesse subito velocemente un delicatissimo intervento. Nato prematuro, affetto da paralisi cerebrale infantile e con problemi motori ma non cognitivi, doveva essere sottoposto a due interventi negli Stati Uniti, l’1 e il 14 luglio 2020, anno del covid. Tutto pronto, tutto pagato, ma a metà giugno dall’ambasciata americana ancora non era arrivato l’ok per la partenza.
Un articolo di giornale ed è partita in quarta la macchina dell’organizzazione. “Mi ha contattata subito l’assessore alla Sanità regionale Manuela Lanzarin, il governatore Luca Zaia, ma so che i telefoni hanno squillato fino a Roma, in America. Una solidarietà e un’organizzazione che ci ha lasciati senza fiato. Dopo pochi giorni siamo partiti e l’1 luglio Giovanni è stato operato”.
Sono intervenuti anche industriali, parlamentari, tutti nel pieno anonimato, concentrati non sulla loro visibilità, ma sulla soluzione del problema: che era mandare Giovanni e la sua famiglia a Saint Louis, in Missouri.
Fatto tutto, ora Giovanni sta bene e, com’è giusto che sia nei suoi 8 anni, in vacanza al mare corre e salta sulla spiaggia.
“E’ una potenza di bambino – ha detto mamma Consuelo con una voce che rilassa il cuore – E’ meraviglioso. I due interventi sono andati benissimo, anche le nostre fisioterapiste di famiglia sono rimaste entusiaste. Ora fa una terapia quotidiana, ma non dovrà più sottoporsi ad interventi e di giorno non usa nemmeno il tutor”.
Una gara di solidarietà per un piccoletto grintoso, che è il vero eroe della storia: “Giovanni non ha mai mollato. Dopo l’intervento, soprattutto il primo, ha avuto dolori fortissimi, ma siccome era necessario lavorare tanto ha accettato di soffrire, pur di raggiungere l’obiettivo – ha raccontato la mamma – In questo anno si è fermato solo per prendere la rincorsa e andare ancora più lontano. Oggi è molto resistente, non si stanca mai. Il peggio è stato scongiurato”.
Di quel mese in America Giovanni ricorda tante cose: la famiglia vicina, le vetrate della grande casa sulla strada dalle quali guardava la vita yankee come fosse un film, ricorda medici e infermieri e anche la traduttrice e ricorda il gusto della medicina che gli faceva dimenticare il dolore. Lo aveva scelto lui il gusto di quello sciroppo, alla fragola, che prendeva la sera per addormentarsi e non sentire per qualche ora quel dolore lancinante alle gambe.
Oggi, quando la mamma gli chiede se si ricorda di quel male profondo, che tutti avrebbero voluto avere al posto suo pur di non vederlo stare così male, lui, con i suoi meravigliosi 8 anni, risponde: “Ma no mamma, non ti ricordi che mi davano la medicina per dimenticare tutto?”
Oggi Giovanni fa tutto con più facilità, anche i gradini dell’albergo, fa le scale. Oltre alla fisioterapia farà arti marziali, baskin, nuoto.
“Ora mette giù i piedi con tacco e punta e cammina in modo normale, i miglioramenti sono visibili ad occhio nudo, è una soddisfazione immensa – ha detto mamma Consuelo – Lui si sente meglio, non si ricorda più di avere avuto dei problemi di deambulazione. Ma ci sono anche altri risvolti importanti: come famiglia siamo più forti e uniti. Siamo andati tutti insieme, io, mio marito e nostra figlia. Abbiamo affrontato tutto insieme e ci siamo rafforzati. Ma anche tutta la vicinanza che ci è stata dimostrata è stata incredibile, sentire tutte quelle persone che si sono date da fare per noi e per Giovanni ci ha fatti sentire imbattibili, avevamo una grinta che saremmo potuti andare sulla luna. Colgo ancora una volta l’occasione per ringraziare – ha concluso – Vorrei abbracciare ognuna delle persone che si è data da fare per noi e ci è stata vicina. Se ora siamo felici e Giovanni saltella in spiaggia, è anche merito vostro”.
Anna Bianchini
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