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Da un canile lager a Thiene: la storia e lieto fine di Freddy

C’è voluta meno di un’ora a Freddy per lasciarsi dietro le spalle 10 anni vissuti da recluso in un canile lager. Meno di un’ora trascorsa nel giardino della sua nuova casa a Thiene, a saltare e correre come mai aveva avuto l’occasione di fare nella sua lunga (per un cane) vita, per comprendere che il tempo che gli resta sarà tutta un’altra storia.

Freddy è nato nel 2008 e da quando aveva pochi mesi si è ritrovato nel box di un canile. Non è mai uscito, nemmeno per una passeggiata, perché il gestore non se ne occupava e non lasciava entrare nessuno. Finalmente da pochi mesi, grazie alle pressioni di instancabili volontari, che quotidianamente dedicano la loro vita ad animali indifesi ed in difficoltà, un’associazione ha potuto ‘contrattare’ l’adozione dei 20 cani rinchiusi, uno dei quali è arrivato questa mattina a Thiene. Freddy è partito ieri sera da Lecce grazie ad una staffetta organizzata dai volontari, che sobbarcandosi le spese per il trasporto e organizzandosi telefonicamente tra di loro, si sono suddivisi le tratte: Lecce-Bari, Bari-Foggia, Foggia-Pescara e su fino a Padova, dove A.C. (che preferisce restare anonima), è andata a prenderselo.

“Ho adottato Freddy telefonicamente a fine luglio – spiega – Avevo perso da poco la nostra cagnolona, morta di vecchiaia e a me e mio figlio, pur avendo un gatto, la casa sembrava vuota. Nessun cane ne sostituisce un altro, ma la presenza di un cane in casa per noi è preziosa, anche se è un impegno”.

Il 4 zampe deve avere capito subito che in casa è il benvenuto, perché da quando è arrivato, ha scodinzolato e sbaciucchiato il gatto, si è lasciato fare il bagno e dopo un lauto pranzo e una gran bevuta d’acqua, si è buttato sotto le piante a riprendersi dal suo lungo e primo viaggio.

“Il cane che avevamo era di razza – ha raccontato A.C. – Questa volta ho voluto fare un’adozione del cuore, quasi per ringraziare il cielo di avermi donato il mio meraviglioso amico a 4 zampe appena scomparso, dolcissima e meravigliosa, che ha lasciato un vuoto immenso che solo chi ama gli animali può comprendere. Abbiamo deciso di dare un’opportunità ad un cane in difficoltà, magari anziano, di quelli che fanno poca voglia insomma”. E lui sembra avere apprezzato.

“Ho guardato su internet cercando con la parola ‘canile’ – ha detto A.C. – Ma si sono aperte mille possibilità. Mi ha colpito un musetto: una cagnolina di 11 anni, bruttina. Ho chiamato subito e la ragazza che gestisce il rifugio in Sicilia, che in questo caso non era assolutamente un brutto canile, mi ha detto che la cagnolina aveva dei problemi caratteriali e si era abituata a quel posto, per cui trasferirla le avrebbe causato più danni che beneficio. A quel punto, compreso che il suo interesse era il bene degli animali, mi sono affidata a lei, le ho detto ‘fai tu’, trovami un cane che abbia bisogno di essere felice”.

Da lì il contatto con una volontaria di Modena, che a sua volta si è messa in contatto con la Puglia, dove si trova il canile-lager da cui proviene Freddy. Immediato il tam tam per far uscire il cane e dargli una nuova vita, per fargli trascorrere gli ultimi anni felice e coccolato. “La volontaria si è messa in contatto con Federica De Pretto, presidente Enpa Thiene-Schio, per assicurarsi che io fossi idonea all’adozione. Mi è piaciuto molto questo passaggio, perché testimonia la cura e l’amore che queste persone, che agiscono sempre volontariamente e gratuitamente, regalano agli animali in difficoltà. Avrei voluto dare una mano qui nella zona, dove ci sono moltissimi cani in canile a causa dei troppi abbandoni, che ora coincidono anche con il periodo estivo. I volontari del nostro territorio non si fermano mai, hanno tanto bisogno di aiuto e serve gente che adotti. Se li portano a casa, li svezzano, li curano, sono degli angeli. Ma quando la volontaria di Lecce mi ha mandato la foto di Freddy, spaurito in un angolo del box, al buio, vecchietto, con le orecchie indietro dalla paura e lo sguardo che implorava aiuto, non ho visto l’ora di tirarlo fuori da lì. Mi consola il fatto che secondo me non è stato picchiato o trattato male, perché si è lasciato coccolare subito, si è fatto fare il bagno, non ha nessuna paura dell’essere umano e appena alzi la mano per accarezzarlo lui si avvicina fiducioso. Credo sia stato però tanto solo, perché cerca la nostra presenza, controlla dove siamo e quando ha finito di saltare viene a cercare la coccola”.

Freddy sta bene e quel che resta del suo tempo non sarà per lui un periodo ‘difficile’. Rimangono tanti cani in canile, bisognosi di una casa e in grado di rendere migliore la vita di chi li adotta.

AnnaBianchini