Drex, il riflettore parabolico dispiegabile progettato e sviluppato interamente da sei studenti veneti, tra cui Cristian Ambrosini di Canove di Roana, è stato lanciato nella stratosfera attraverso un pallone mercoledì 18 ottobre alle 13.30 con grande emozione di tutto il team.

Dopo mesi di prove e test per verificare la validità e la funzionalità dell’intero progetto e numerosi incontri per reperire sponsor e sostenitori il progetto si è concretizzato.

Facendo un passo indietro il primo giugno Drex ha affrontato la seconda revisione: la CDR critical design Review all’Esa ad Estec nei Paesi Bassi superandola con successo. A quel punto i sei studenti di ingegneria hanno fatto scouting alla ricerca di altri ingegneri e il team ha acquisito due nuovi componenti. A luglio, gli ingegneri Esa del Drex3panel REXUS/BEXUS hanno visitato il laboratorio dove si trova Drex per discutere gli avanzamenti del progetto e per la IPR (integration progress review), momento di confronto fondamentale per il gruppo, permette infatti in questa fase di definire dettagli operativi come la procedura di recupero dell’esperimento dopo il lancio. Una volta completato, per Drex si avvicina il lancio, previsto per il 12 agosto. Il 30 settembre il riflettore e tutto il progetto vengono presentati ai Bastioni di San Marco, in segno di ringraziamento a  Confartigianato Imprese Treviso per il supporto garantito.

Il 5 ottobre Drex è stato assemblato e portato per la spedizione a Kiruna, in Svezia dove si trova il centro di ricerca e lancio di razzi. Il 12 ottobre, 6 giorni prima del lancio, in Svezia volano anche gli otto protagonisti e ideatori di Drex: Cristian Ambrosini, Giorgio Tesser, Filippo Marconi, Loris Bogo, Denis Sox, Vittorio Netti, Alessandra Bellina e Stefano di Marco. Solo dopo aver assemblato Drex e condotto tutti i test individuali e di interferenza con gli altri sistemi, firmando la Flight Readiness Review, martedì 17 hanno dichiarato che l’esperimento è pronto per il decollo.

Drex2Alla fine il lancio. Drex vola nello spazio verso la stratosfera fino a 12.000 metri ed oltre dalla ground station. Le prime immagini sono arrivate dopo le 15: “Durante il volo abbiamo sperimentato un malfunzionamento del sistema di rilascio – hanno annunciato gli inventori di Drex –  L’esperimento è atterrato in territorio finlandese e solo dopo il recupero saremo in grado di identificare le cause del problema. Tuttavia, riteniamo che possa essere legata ad un problema elettrico dovuto ad un cortocircuito, avvenuto durante le procedure di pre-lancio. Sfortunatamente, in quel momento, era già stato superato il punto di non ritorno e per noi non è stato più possibile interrompere il countdown. Le procedure di pre-lancio erano state portate a termine con successo al primo tentativo delle 7:50 AM (5:50 UTC) poi abortito per cause metereologiche. Riteniamo – hanno continuato – che durante il secondo tentativo la neve depositata sul dispositivo di sicurezza abbia creato un contatto che ha causato il corto circuito. I computer si sono automaticamente riavviati e tutti i sistemi sono riusciti a tornare online. Il volo è proseguito regolarmente come stabilito e abbiamo raccolto una grande mole di dati ed immagini che verranno processati nei prossimi giorni. Nuovi aggiornamenti seguiranno nei giorni successivi in Drexseguito alle indagini sul modulo” informa il Team. Nonostante gli inconvenienti – hanno concluso – un numero straordinari di dati ed oltre 4000 immagini sono state raccolte da Drex, utili per una sempre maggior conoscenza dello spazio e dell’Universo”.

Giulia Rigoni

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