C’è chi si lamenta per le restrizioni imposte dal Governo per combattere il virus Covid 19, che si ribella perchè non può andare a correre, perchè deve rinunciare alla vita di sempre. In pochi, quasi nessuno, si chiede come stiano facendo le famiglie che vivono il dramma di alcune disabilità devastanti come l’autismo. A rivolgere loro un pensiero, che deve sollecitare la comunità ad una sensibilizzazione, è il consigliere della Lega Maurizio Colman, che in questi giorni, è venuto a contatto con delle realtà locali, conoscendo da vicino le difficoltà di una famiglia che in tempo di Coronavirus, deve tenere a casa un ragazzo affetto da autismo, che non ha la percezione di quanto gli sta accadendo e che non ha la comprensione adeguata a capire perchè deve rinunciare a quella routine, che lo sta distruggendo assieme alla sua famiglia che non ha i mezzi per spiegarglielo. Chi è affetto da autismo, infatti, non sa comunicare e non riesce a recepire come tutti gli altri i messaggi sociali, che ad altri bambini puoi spiegare. Un autistico non capisce perchè in questi giorni gli è vietato uscire, andare a scuola, frequentare i centri, dove svolge la sua vita, scandita attimo per attimo perchè tutto sia prevedibile. Le famiglie si ritrovano da sole, senza i servizi sociali, senza una scuola che dà sollievo almeno per mezza giornata. Senza le terapie che servono ad insegnare quelle piccole autonomie che un autistico può raggiungere. Alcuni di questi ragazzi stanno regredendo e ai familiari tocca stringere i denti più degli altri.
generali di salute». Così il consigliere regionale del Veneto Maurizio Colman (Lega), ricorda la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo che si celebra proprio oggi 2 aprile.
«In questi giorni molti cittadini possono incontrare quindi persone a spasso nelle strade, in apparente violazione delle normative vigenti – continua Colman -. Capisco la loro paura, ma desidero sensibilizzare tutti coloro che non sono mai entrati in contatto con questi “ragazzi speciali”, in modo tale che possano vedere queste circostanze con occhi diversi, cercando con i limiti relativi alla vicinanza imposta dai recenti DPCM, di manifestare comprensione e simpatia per questi ragazzi».
Coronavirus autismo e insulti. Un nastro blu per uscire di casa