Vive a Thiene, è siciliana e già dal 31 gennaio, quando in Italia non si parlava ancora di Covid-19, lei aveva predisposto un piano di emergenza per il Veneto che, di fatto, ha salvato la Regione.
Se il governatore Luca Zaia non ha sbagliato un passo nella gestione dell’emergenza e se il ‘modello Veneto’ sono diventati un riferimento a livello internazionale, è grazie a Francesca Russo, 55 anni, ex dirigente (fino al 2016) della Ulss 4 e oggi Capo dipartimento della Prevenzione del Veneto.
Il 31 gennaio, prima del ‘paziente zero’, prima delle fiere internazionali di Milano e prima che il Coronavirus diventasse l’incubo in cui è piombata l’Italia per due mesi, la dottoressa Russo, esperta di malattie infettive e professionista del settore della prevenzione, aveva già immaginato quel che sarebbe potuto accadere e aveva elaborato una task force che prevedeva l’isolamento e i tamponi in caso di eventuale riscontro di paziente con i sintomi da covid.
Il 21 febbraio 2020, a Vò Euganeo, dove muore di coronavirus il primo paziente in Italia, scatta l’attuazione del piano ed il paese viene isolato. Il resto è storia ed il successo del ‘metodo Veneto’ è della dottoressa Russo, che il governatore Luca Zaia ha voluto ringraziare pubblicamente, mettendo finalmente sotto i riflettori questa schiva signora bionda, non avvezza ad andare ad esibirsi nei talk show, ma di grande caratura professionale.
“Nel piano della dottoressa Russo era previsto che al momento del riscontro del primo contagio sarebbe intervenuta la task force – ha sottolineato Zaia – Ogni provincia ne aveva una. A Padova è scattata alle 6 di sera”.
Dipendente della Regione Veneto, Francesca Russo aveva presentato un piano in cui si prevedono tamponi, isolamento fiduciario e quanto altro è stato considerato necessario per la prevenzione.
“La madre di questo piano è la dottoressa Francesca Russo”, ha concluso Zaia.
Esperta di Malattie infettive, con un lungo curriculum, la dottoressa Russo è stata dal 1997 al 2008 dirigente medico per la prevenzione nell’Azienda ex Ulss 4 Alto Vicentino. Sempre lì dal 2008 al 2013 ha ricoperto il ruolo di dirigente di servizio della Sanità Pubblica e Screening.
Nella l’azienda Ulss 4 Alto Vicentino, per un anno, ha ricoperto il ruolo di dirigente del Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica. Dal 2016, con la stessa qualifica, si è trasferita nell’Azienda Ulss 21 Legnano.
Dal 2016 è al servizio della Regione, alla Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria del Veneto. A lei spetta, tra le altre cose, la tutela della collettività dai rischi sanitari.