Quando una multa sa essere democratica. Dopo l’assessore comunale è il turno di un consigliere regionale che, verbale alla mano, sciabola su facebook: “Stato cialtrone che legalizza i furti dei comuni”.
I 750 euro di multa che ha preso, per eccesso di velocità, agitano Antonio Guadagnini di Noi Veneto, che si fa prendere la mano strillando sui social: “Basta fare da cassa ai comuni, solo con l’indipendenza ne usciamo”.
Il consigliere regionale indipendentista sfoga la sua rabbia in rete, infastidito non solo dalla multa salata per avere sforato di 20 km/h il limite di velocità, ma dal modo in cui gli è stata recapitata, che a suo dire lascia un chiaroscuro: “Dicono che mi hanno lasciato l’avviso, io non l’ho visto, è la mia parola contro quella del postino”.
Il fatto risale a giugno scorso, quando Guadagnini sfreccia davanti ad un autovelox a Castello di Godego, che lo immortala. Passano cinque mesi e il consigliere non ci pensa minimamente, fino pochi giorni fa, quando si trova sotto al naso il verbale.
Una sanzione da capogiro, appesantita dai balzelli di mora ed interessi, che l’indipendentista paga senza fiatare, perché il ‘fiato’ gli servirà più tardi per ‘urlare’ tutta la sua indignazione su facebook.
Scalzando l’autonomia di Zaia, Guadagnini reclama l’indipendenza per fare cessare il “Furto legalizzato dei comuni, perché lo Stato li strangola. Questo è il sistema di riscossione delle multe italiano, se non ci fosse il timbro della repubblica, si potrebbe definire estorsione”.
Uno status sulla sua pagina facebook che, nel giro di poche ore, ha fatto proseliti. Col consigliere che di minuto in minuto rincara la dose: “Uno Stato cialtrone che fa l’arrogante con i cittadini trattandoli come sudditi – scrive ancora – Un sistema intimidatorio dello Stato nei confronti del cittadino, che vale anche per le tasse ed è inaccettabile”
“Come si esce da questo sistema? Con l’autonomia? No – chiosa Guadagnini – Se ne esce solo con l’indipendenza”.
Paola Viero