Mancano poche ore e il progetto Faresin a Colceresa finirà sul tavolo della conferenza di servizi che si terrà a Vicenza, nel palazzo della Provincia. Una seduta pubblica, quella di stamane, dove tutti gli enti chiamati in causa dovranno dare il proprio parere. Ma c’è già chi pensa che questo sia solo un passaggio, obbligato dalla norma, che porterebbe ben presto le ruspe nella campagna di Villaraspa. A ipotizzare tutto ciò è A.Ri.A, l’associazione bassanese: “decisione già presa a priori”. E in paese si mormora di un incontro avvenuto a Breganze tra Faresin e una delegazione del consiglio comunale.
Dopo Covepa, diventata famosa per la difesa del suolo inghiottito dalla Pedemontana Veneta, a fianco di quei cittadini di Colceresa che dei 25mila metri quadri di capannone di Faresin non ne vogliono sapere, arriva A.Ri.A. Due associazioni che si battono per la difesa del suolo contro la cementificazione e, che alla notizia di quanto sta accadendo a Colceresa, hanno voluto vederci chiaro. La prima con una formale richiesta di accesso agli atti, la seconda chiedendo cosa possa servire la conferenza di servizi: “ la decisione pare sia già stata presa a priori, invalidando di fatto la necessità di una seduta pubblica, se non per rispettare, solo sotto il mero profilo formale, il dettato normativo-scrive in un proprio comunicato l’associazione bassanese- E ciò a prescindere dai futuri pareri degli enti competenti invitati a partecipare e ad esprimersi nel corso della conferenza dei servizi. Quindi la decisione risulta sia già assunta dal sindaco e dalla giunta comunale. Già decisa al punto tale da comunicare sin d’ora la data del 20 maggio 2025 per le osservazioni. Tra l’altro, ci si chiede come possano i soggetti formulare e presentare le proprie osservazioni su un progetto corposo e complesso che non é stato loro consegnato per la lettura e di cui si ipotizza non potranno ascoltare sufficiente valutazione qualora, come tutto autorizza a pensare, la decisione é già stata presa”.
Se da un lato il sindaco Enrico Costa ha più volte detto che sarà sempre il consiglio comunale ad avere l’ultima parola, dall’altro capta anche i malumori che gravitano attorno a questo progetto: “capisco le paure dei cittadini, sia per l’impatto ambientale che visivo ma a questo abbiamo cercato una soluzione impartendo a Faresin delle chiare condizioni-ricorda il primo cittadino di Colceresa- Non solo la fascia di rispetto di 16mila metri quadri da dare al torrente Valerio, ma anche la creazione di una barriera verde attorno allo stabilimento, oltre al bacino di mitigazione per le acque meteoriche”. Tra i patti che l’imprenditore dovrebbe rispettare, anche la creazione di una Cer e la garanzia di destinare il 50% della nuova forza lavoratrice ai cittadini del paese. “Per tutto questo verrebbe sottoscritta una apposita convenzione e, nel caso Faresin, non rispettasse il patto dovrebbe sottostare ad una penale”.
Le carte in gioco. Sui documenti non resi accessibili ai privati che ne hanno fatto richiesta, il sindaco di Colceresa spiega che “ai diretti interessati è stato spiegato il motivo e che tale accesso agli atti potrebbe inficiare il procedimento in corso”. Potranno metterci mano solo una volta chiuso l’iter della conferenza di servizi. Quindi, a bocca asciutta in fatto di carte, resta da capire come, e se, i diretti interessati si daranno da fare per depositare le proprie osservazioni in merito alla variante urbanistica al Pati, da terreno agricolo a produttivo, chiesta da Faresin. Il tutto da farsi entro il 20 maggio prossimo, coi lavori della conferenza di servizi ancora in corso e che, probabilmente, chiuderà la sua partita a giugno. Sempre che tutto fili liscio e che i vari enti non producano osservazioni o integrazioni che ne facciano sospendere i lavori.
L’assemblea pubblica. “Dopo la conferenza di servizi” spiega ancora il sindaco Costa. Solo una volta che tutti gli enti sovra ed extra comunali, chiamati in causa, avranno dato i propri pareri verrà quindi fissata la data per l’incontro pubblico chiesto dai cittadini. Una data scoglio, quella del termine della conferenza di servizi, che si aggancerà successivamente anche alla chiusura del procedimento negli uffici del Suap. Lavori che, visto anche il periodo estivo, potrebbero far scalzare l’atteso incontro a settembre?
Il giallo dell’incontro. Infine, in paese si parla di un incontro a Breganze. Con Faresin che avrebbe fatto da cicerone ad alcuni consiglieri comunali. Non nega l’evidenza il sindaco Costa: “ha invitato tutto il consiglio comunale, un sabato mattina, illustrando la sua attività”. Pare che la delegazione in visita ai capannoni di Breganze fosse composta da una decina di persone. Nulla di male: chi investe, e fa azienda, può sempre essere orgoglioso dei risultati raggiunti. Ma, questo rendez-vous non sbilancia i giochi? Aprire le ‘porte di casa’ a chi ha l’ultima parola sul progetto, il sopracciglio lo fa alzare a chi sin dall’inizio si è dichiarato contrario: “trovo strano che a me non venga dato l’accesso agli atti, visto che sono confinante con i campi che Faresin vuol trasformare e sui quali costruire lo stabilimento. Atti che sarebbero necessari per formulare le dovute osservazioni entro il termine stabilito del 20 maggio-commenta Diego Minuzzo-Inoltre, non trovo corretto che il consiglio comunale, a cui spetta la decisione finale, sia stato portato a visitare la fabbrica di Faresin a Breganze. Visto che ad oggi non posso avere gli atti, e visto che la seduta è pubblica, sarà a Vicenza per seguire la conferenza di servizi”.
P.V.
ph copertina A.Ri.A