Una veglia di preghiera per i futuro dell’associazione Fidas e per tutti i donatori. Il tradizionale appuntamento alla chiesetta sul monte Cengio, sfumato per il secondo anno di fila causa covid, quest’anno ha avuto un valore aggiunto per i volontari di Fidas, che non potendo celebrare la tradizionale Festa del donatore hanno deciso di celebrarlo in modo più semplice.
“Una situazione complessa, che non rende ancora possibile incontrarsi e condividere l’impegno associativo dei donatori di sangue – ha sottolineato Fabiana Mabel Veiga, presidente della Zona 7 di Fidas Vicenza – La nostra chiesetta del donatore è un punto di riferimento importante e non possiamo non onorarla ricordando ogni giorno l’impegno dei nostri donatori di sangue. Questo luogo è pregno di valori e significato, così una volta l’anno ci siamo sempre ritrovati per rinnovare l’impegno della donazione. E l’abbiamo fatto con sacrificio, ma al tempo stesso con tanta gioia ed emozione”.
L’emergenza Covid-19, purtroppo, ha bloccato questo tipo di eventi, che non possono essere effettuati in completa sicurezza, come le misure previste dalle normative in materia richiedono. Fidas Vicenza, però, non si ferma. Per questo la Zona 7 dell’associazione, che tradizionalmente si occupa anche della manutenzione della chiesetta, attraverso il Gruppo di Cogollo del Cengio, si è mobilitata per realizzare un momento di riflessione e preghiera.
“Nei giorni scorsi, una rappresentanza di donatori della Zona 7 si è ritrovata in quel luogo storico – ha concluso Fabiana Mabel Veiga – Abbiamo riflettuto e pregato per il nostro futuro di donatori, per la crescita della nostra Associazione, ricordando chi è “andato avanti” e l’impegno di ciascuno di noi per proseguire con entusiasmo in questa attività fondamentale per la vita”.