“Il cambiamento climatico è indiscutibile, così come le sue conseguenze: quello che dobbiamo fare è agire non solo a lungo termine, ma soprattutto a breve termine, imparando a reagire con prontezza e praticità ad eventi come quelli che hanno colpito l’Italia in questi giorni”. Lo afferma il presidente del Consiglio Regionale del VENETO, Roberto, Ciambetti nelle vesti di coordinatore della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. dopo maltempo e incendi che stanno falcidiando l’Italia assieme al super-caldo; il tutto con “danni sono incalcolabili e non sono purtroppo mancati anche i morti”, per i quali esprime solidarietà e cordoglio ringraziando la macchina dei soccorsi e il lavoro per limitare i problemi creati dal maltempo e dai roghi. Solo in VENETO la conta dei danni ammonta a 100 milioni di euro: colpiti vigneti, frutteti, orti, aziende, case, auto, la rete ferroviaria.
“La situazione, tuttavia, è emergenziale su tutto il territorio nazionale: credo che, se è corretto ragionare sul lungo periodo in fatto di cambiamento climatico, il “qui e ora” ci costringe a mettere in atto nell’immediato interventi in grado di far fronte tempestivamente agli eventi calamitosi. Aiuti immediati, ristori a lungo termine per famiglie e imprese, soluzioni pratiche da realizzare senza indugio: la nostra capacità di resilienza e di reagire in modo flessibile sarà cruciale e l’unico modo in cui possiamo, per ora, reagire al cambiamento con intelligenza”, afferma Ciambetti.
Guarda: “Serve un patto per il clima”
E In Veneto la consigliera regionale Cristina Guarda, di Europa Verde, sollecita un patto per il clima, “ossia un impegno trasversale che ci consenta di affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici, al fine di raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissati entro il 2050 e garantire così un futuro al nostro pianeta. Futuro che è messo a rischio anche dal perseguimento di un modello di sviluppo che ha prodotto finta ricchezza, disuguaglianza sociale e arrecato danni enormi all’ambiente. L’impegno, quindi, deve essere quello di essere coerenti, far coincidere le belle parole ai fatti”. Secondo Guarda si possono piantare tutti gli alberi che si vuole “ma senza una seria riduzione dei gas serra che immettiamo nell’atmosfera, i fenomeni estremi non cesseranno. Sono convinta della consapevolezza del presidente Zaia verso i rischi che corriamo. Non si può ignorare le vittime, i danni alle proprietà e alle strutture e gli effetti sul tessuto economico. Però va detto che buona parte dei negazionisti dell’emergenza climatica siedono attorno a lui. Per questo il presidente Zaia ha bisogno di chi fa politica in modo diverso”. Gli eventi estremi degli ultimi giorni “hanno sollevato dubbi nella testa di molti, su ciò che produciamo e come lo produciamo, sul perché tutto debba sempre ruotare attorno al trasporto su gomma e su come abbiamo costruito per decenni in questa Regione. Ma il punto di partenza deve essere chiaro e deciso: dobbiamo abbandonare i combustibili fossili il prima possibile”, esorta Guarda. “Detto questo, possiamo produrre ricchezza e lavoro, investendo in una economia più sostenibile e in un territorio più resiliente. Se l’orizzonte è il 2025, allora ci limiteremmo a fare la conta dei danni. Se invece puntiamo a costruire un nuovo Veneto, più sostenibile ed efficiente- conclude- la sfida si farà molto più concreta e riguarderà tutti”.