Ha quasi il sapore di una riunione pubblica il consiglio congiunto che si è svolto a Chiuppano assieme alla amministrazione di Carrè lunedì sera sul processo ormai incombente di fusione tra i due comuni.

Oltre ai due sindaci Giuseppe Panozzo e Davide Mattei e ai consiglieri comunali quasi al completo, numerosa era la presenza del pubblico, molti dei quali dipendenti dei due enti comunali, interessati alla presentazione ufficiale dello studio di fattibilità, spiegato dai tecnici relatori Francesco Capobianco e Francesco Beccari, che getterà le basi del matrimonio amministrativo tra i due comuni confinanti.

E se la determinazione di Carrè nel proseguire il processo è indubbiamente forte, come più volte dichiarato pubblicamente dal primo cittadino, quella di Chiuppano passa decisamente per dei ‘a patto che’ che Giuseppe Panozzo ha messo nero su bianco proprio per l’occasione, perché non nasconde il timore che Chiuppano, con i suoi 2.600 abitanti rispetto ai 3.700 di Carrè, possa diventare la Cenerentola designata a priori tra i due paesi.

carrè-chiuppano consiglio 24 maggio 2017

Dopo la presentazione alla popolazione dello studio di fattibilità, una serie di dati che fotografa la situazione economica, demografica e sociale dei due paesi, i cittadini verranno chiamati a dare il proprio parere sull’unione con un referendum, previsto per l’autunno del 2018, fino a che il processo andrà a concretizzarsi in una legge regionale dalla quale nascerà il nuovo comune, con un nuovo nome e lo scioglimento dei consigli dei due paesi, in attesa delle elezioni di un unico sindaco.

‘Questo dell’unione – ha puntualizzato Panozzo nel suo intervento – è un percorso iniziato non ieri, ma alcuni anni fa, e Carrè ci ha sempre creduto fin dall’inizio. Da parte nostra, a tutela della popolazione, chiediamo a Carrè la sottoscrizione formale di un impegno, che ci porterà, amo pensare, ad essere le due facce della stessa moneta. Chiediamo progetti concreti e realizzabili, il nostro obiettivo dopo l’unione deve essere quello di creare servizi, migliorare la qualità della vita di giovani ed anziani. Per questo chiediamo formalmente che venga mantenuta a Chiuppano la realtà socio-sanitaria, con un occhio di riguardo per il costituendo distaccamento di medicina integrata, la realizzazione di un centro diurno per anziani, che venga mantenuto il trasporto scolastico in essere e che la biblioteca di palazzo Colere rimanga punto di aggregazione e di informazione. Deve essere chiaro che non vogliamo diventare una triste appendice della nuova entità comunale’.

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‘Capisco che non è un processo facile – ha ammesso da parte sua Mattei – ma io personalmente non ho mai avvertito il campanilismo storico tra i due paesi, e sono convinto che siamo una realtà territoriale e sociale omogenea. Sono d’accordo che le due realtà devono conservare la propria identità, mantenendo, per esempio, entrambe le biblioteche e gli edifici municipali come luoghi aperti al pubblico. Ma come amministratori sono convinto che dobbiamo avere il coraggio di fare una scelta, e questa scelta è dare la possibilità concreta ai cittadini di dire la loro democraticamente al referendum del 2018, coinvolgendo nel processo in modo particolare le associazioni, che sono il cuore del paese’.

 

Marta Boriero

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