Andare per boschi e contrade non è solo più sicuro, ma anche molto più bello se gli argini dei corsi d’acqua sono a posto.
Sicurezza idraulica e fruibilità dei territori infatti, spesso si incontrano. È il caso dei lavori recentemente portati a termine in Valle del Castello a Carrè dal Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta in accordo con l’amministrazione comunale.
“Siamo intervenuti prontamente nella Valle Del Castello effettuando dei lavori di manutenzione delle opere idrauliche nell’alveo e negli argini, finalizzati a garantire il libero deflusso delle acque – ha spiegato Silvio Parise, presidente del consorzio – Un’attività dal valore idraulico importante, ma che non possiamo nascondere rivesta anche un’importanza sotto il profilo della fruibilità di un luogo incantevole, con sentieri e camminamenti che hanno un grande fascino”.
Sono stati effettuati i lavori di difesa arginale sulla sponda sinistra della scogliera a massi irregolari di altezza di 4 m, ancorati tra loro con barre d’acciaio a sostegno anche dell’adiacente sede stradale. Inoltre, è stata effettuata la risagomatura dell’alveo e la sistemazione del fondo con pietrame. I lavori eseguiti hanno comportato un costo complessivo di 35.931,22 euro.
“Le attività svolte nel territorio comunale di Carrè denotano l’attenzione del Consorzio per la sicurezza nei territori, ma anche la capacità di osservare i luoghi e la loro frequentazione da parte dei cittadini, per renderli disponibili in sicurezza – ha aggiunto Pier Davode De Marchi, componente del CdA del consorzio – Nel caso specifico, infatti, sono stati eseguiti degli apprezzabili interventi per la funzionalità idraulica di un’importante area dell’Alto Vicentino, ma è stata anche resa frequentabile in tutta sicurezza una zona battuta dagli escursionisti ed appassionati di passeggiate all’aria aperta”.
Il presidente Parise ha conluso: “La vicinanza e collaborazione con i Comuni è strategica per individuare gli ambiti in cui intervenire e, in particolare, allorquando si tratta di procedere con lavori urgenti e non sempre facilmente individuabili dalle ‘sentinelle’ del Consorzio, sempre attive nel territorio, ma numericamente poche per controllare un’area così vasta come quella di competenza dell’Ente”.
A.B.