I comuni di Carrè e Chiuppano hanno celebrato insieme la festa della liberazione con la partecipazione attiva di bambini e ragazzi dell’istituto comprensivo N. Rezzara di Carrè , nonché del consiglio comunale dei ragazzi al gran completo.
La mattinata è stata ricca di momenti emozionanti.
Ricordi dei nostri caduti e riflessioni di libertà e democrazia sul presente e il futuro.
Sono intervenuti i sindaci dei due comuni, Davide Mattei e Giuseppe Panozzo, il luogotenente della caserma di Chiuppano Domenico Scalise, le bande cittadine, il gruppo Alpini e altre associazioni presenti sul territorio.
I sindaci dei due comuni con un discorso molto toccante hanno ricordato le vittime dei nostri comuni ribadendo che il prezzo pagato in nome della libertà è stato molto elevato.
Il sindaco dei ragazzi Lorenzo Galizian, ha fatto un breve intervento a nome dei suoi compagni e poi, finita la Messa, i ragazzi hanno liberato in aria tanti palloncini colorati portatori di biglietti dedicati al 70° compleanno della nostra Costituzione con tanto di timbro della scuola. Il desiderio è che arrivino lontano e che qualcuno li riceva e si faccia vivo.
Gli insegnanti della Primaria e delle Medie hanno svolto un lungo percorso per preparare gli studenti al meglio per la cerimonia. Riunioni, approfondimenti e studio della Costituzione.
Maryam, profuga Maliana ospitata a Carrè, ha presentato alla comunità il suo piccolo Aboubakary, tra l’entusiasmo di tutti, in particolare dei ragazzi della scuola.
Presente un operatore logistico di Medici senza Frontiere che ha ringraziato gli studenti per una ricerca attenta sul lavoro della ONG, concretizzata in un cartellone che é stato molto apprezzato e fotografato.
Studiato attentamente il celebre discorso all’Onu di Kennedy, gli studenti hanno sottolineato un passo che mai come ora è un monito per i potenti della terra : “L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità. Dunque non concentriamoci solo sulle nostre differenze, ma pensiamo anche ai nostri interessi comuni e a come superare tali differenze. E se le nostre divergenze non possono essere risolte oggi, almeno possiamo cercare di rendere il mondo un luogo sicuro per le diversità. Perché, in fin dei conti, il nostro più elementare legame è che tutti noi abitiamo questo piccolo pianeta, respiriamo la stessa aria, ci preoccupiamo per il futuro dei nostri figli, e siamo tutti mortali”
Annina Botta
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